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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

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Fogli freschi di stampa

Antonio del Pollaiolo, di Massimo Giontella

 

 

E’ in stampa, per le mie ”cure” il volume dal titolo “Antonio del Pollaiolo. Il maestro dei maestri”. Non si tratta di una monografia su Antonio del Pollaiolo ma di una silloge di scritti e risultanze di ricerche fatte sull’artista nell’arco di 15 anni con il supporto, per la parte storica, di Riccardo Fubini, Professore di Storia del Rinascimento presso l’Università di Firenze. L’ esperienza della mia professione ha determinato un approccio diverso allo studio di alcune opere d’arte di grande importanza ed ha portato a conclusioni attributive clamorosamente diverse da paternità secolari giudicate ormai intangibili.

Nel pieno rispetto delle opinioni sostenute da illustri personaggi della critica d’arte ho voluto mettere sul tavolo le mie conclusioni per aprire, se ritenuto opportuno, una approfondita discussione in merito. Quanto alla metodica usata è d’obbligo fare delle precisazioni. Il progresso tecnologico degli anni recenti ha occupato tutti i campi del sapere ed ha investito anche la critica d’arte in special modo le attribuzioni del secondo Quattrocento, un secolo molto difficile da decifrare. Se dati scientifici attestano la datazione di un dipinto che ne esclude una consolidata attribuzione, non è più possibile arroccarsi su argomentazioni stilistiche spesso discutibilmente sostenibili. Gli esami radiografici e la riflettografia sono ormai un corredo indispensabile e talvolta dirimente per l’attribuzione di un’opera d’arte. L’indagine scientifica non è tuttavia sufficiente ad integrare il determinante giudizio stilistico sulle opere del secondo Quattrocento, dieci lustri pervasi dalla filosofia neoplatonica e dalla rivisitazione delle forme classiche secondo i principi di Leon Battista Alberti. La finalità del volume è, in primis, proporre un nuovo approccio valutativo ad alcune delle maggiori opere della seconda metà del Quattrocento e di inizio Cinquecento, quindi formulare attribuzioni diverse da quelle correnti, specificatamente per opere che secondo le nuove metodiche di indagine sono da assegnare ad Antonio del Pollaiolo. Il grande Maestro fiorentino è stato negli ultimi anni oggetto di un incomprensibile tentativo di ridimensionamento da parte della critica. Il volume vuole categoricamente riaffermare il livello artistico impareggiabile di Antonio del Pollaiolo e al tempo stesso la sua grande generosità nel ritrasmettere agli allievi i risultati del approccio scientifico all’arte di cui fu promotore. Antonio del Pollaiolo è stato maestro di pittura di Leonardo, Botticelli, Botticini, Antonello da Messina, Fra Carnevale, maestro di scultura di Andrea Sansovino, maestro di architettura albertiana di Bramante.

Il volume vuole altresì focalizzare i rapporti mai messi in evidenza tra Federico di Montefeltro e Antonio del Pollaiolo. L’ingresso ad Urbino dell’artista fiorentino scalzava sia Luciano Laurana sia il grande pittore locale Piero della Francesca, ma mentre il Dalmata accettò di buon grado di trasferirsi a Napoli ,a lavorare per la corte reale, per il Borghigiano l’ingresso di Antonio del Pollaiolo ad Urbino non fu una decisione da accettare pacificamente.

Sulla rivista on line “Fogli e Parole d’Arte” sono stati pubblicati alcuni articoli presenti nel volume, ove sono inseriti insieme ad altri in una rielaborazione organica che si prefigge lo scopo di chiarire non soltanto gli aspetti artistici di alcune opere, ma anche di presentarle nel contesto storico in cui furono ideate e realizzate. A tale riguardo segnalo due capisaldi della storia dell’arte approfonditamente trattati nel volume: L’Annunciazione degli Uffizi attribuita a Leonardo e la Gioconda di Leonardo. Nell’Annunciazione vengono focalizzati, oltre agli aspetti stilistici, anche il complesso degli eventi storici che il dipinto intende celebrare. Quanto alla Gioconda gli studi più recenti confermano ciò che sostengo da qualche anno: il dipinto, concepito inizialmente come il ritratto di Lisa Gherardini, fu negli anni trasformato in un’allegoria celebrativa della pittura, con riferimenti somatici, vedi l’ablazione delle sopracciglia rispetto al primitivo ritratto, proprio ad Antonio del Pollaiolo di cui Leoanrdo aveva fatto il busto presente sulla tomba.  

 

Scheda tecnica
Massimo Giontella, Antonio del Pollaiolo. Il maestro dei maestri, Firenze, Polistampa, 2016, ISBN: 9788859615927

 

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