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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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La poesia della luce, a Venezia

 fig. 1

Venezia: centro e soggetto di produzione artistica attraverso quattro secoli di storia, dal Quattrocento all’Ottocento.
La luce: sapiente equilibrio di pieni e vuoti, di presenze ed assenze, di sentimenti e visioni.
Queste le costanti della mostra che fino al 15 marzo invade le sale del museo Correr e che propone oltre centotrenta straordinari disegni provenienti da una delle più importanti collezioni del mondo, la National Gallery of Art di Washington. A causa della estrema fragilità delle opere, alle stesse è stato raramente permesso di varcare le porte del museo americano.

L’enorme portata dell’esposizione si evince scorrendo i nomi degli artisti presenti: Mantegna (Uccello appollaiato sul ramo), Bellini con gli splendidi inchiostri rappresentanti S. Luigi di Tolosa, Dürer (Sultano orientale in trono), Tiziano (Aquila) Sebastiano del Piombo con uno dei più raffinati disegni del Rinascimento veneziano, un gesso nero con guazzo grigio e bruno con eleganti lumeggiature, connubio, in questo caso tra sensibilità lagunare e forma romana (Un Angelo appare ad un Profeta, Fig. 1).

Una delle opere chiave del tardo Cinquecento e della mostra stessa, è un rarissimo disegno a gessetti colorati di Jacopo da Bassano, che con il suo Cristo deriso (Fig.2) introduce lo spettatore al Cinquecento maturo; l’opera, di dimensioni notevoli per essere un disegno, è eseguita attraverso il sapiente bilanciamento cromatico di gessi policromi su carta azzurra, mostrando al grande pubblico la straordinaria potenza del segno che si sposa con un originale e quasi inaspettato uso del colore.

Lo spettatore proseguirà, infine, il suo cammino attraverso opere di Tintoretto (Uomo inginocchiato con bastone in mano, Navi Veneziane attaccano Costantinopoli), Veronese (Studi per Giuditta e Oloferne) fino a giungere al Settecento, espressione dicotomica tra il gusto rococò rappresentato da Guardi (Nudo maschile in piedi) e Pellegrini, presentato qui oggi con una nuova attribuzione (Madonna col Bambino in Gloria), caratterizzati da un tocco quasi fragrante, ed il suo contraltare rappresentato da esponenti come Piazzetta che alla frenesia esuberante preferiscono un’intimistica melanconia e permettono al disegno di essere inteso come opera d’arte compiuta e non preparazione a qualcosa di più importante e successivo, come testimonia, ad esempio, Giovane che abbraccia una fanciulla del 1743.

fig. 2Le ben dodici opere di Tiepolo esposte, che coprono l’intero arco cronologico della sua attività, mostrano allo spettatore l’evoluzione grafica dell’artista partendo dai nudi fino ai paesaggi, preannunciano le vedute di Guardi, Bellotto, Canaletto e Piranesi del quale la National Gallery of Art di Washington possiede una delle collezioni più importanti al mondo.

La caduta della Repubblica di Venezia nel 1797, tuttavia, non rappresenta la fine dei rapporti tra la città lagunare e l’arte poiché la città stessa diviene nel 1800 meta privilegiata di ispirazione per i pittori, per lo più stranieri, dal Romanticismo all’Impressionismo. Costoro permettono a Venezia di entrare nel mito della poesia luminosa, grazie alle suggestioni emotive e visive suggerite dal continuo mutare insito nella città; ciò è dimostrato, infatti, nell’ultima parte della mostra dai disegni di artisti come McNeill, Whistler (Fig. 3), Sargent, personalità che riescono a racchiudere in loro stessi il titolo e la motivazione stessa dell’esibizione del Correr.

La costante che lo spettatore potrà trovare camminando attraverso i vari secoli simboleggiati dalle varie sale è come i disegni veneziani, sia se creati da artisti italiani e veneti in particolare, sia se eseguiti da stranieri, riflettano fin dagli esordi una componente tonale che si andrà a sprigionare, poi, nelle loro opere pittoriche. I cromatismi sprigionati da Venezia, l’assenza di una totale oscurità a favore di una luminosità attutita, velata dal peso dato dall’umidità dell’aria, producono emozioni uniche che vanno a riflettersi e incastonarsi nei disegni, e in quella che viene definita oggi, in questa occasione, “poesia della luce”.

La mostra della celebre sede veneziana sembra, dunque, voler portare in auge un fattore quasi dimenticato, la sensibilità sprigionata dall’ambito locale, ovvero come l’urbano possa contribuire alla creazione di metodologie considerate oggi quasi desuete: una città e numerosi talenti che si lasciano ispirare attraverso soluzioni diverse all’interno del medesimo contesto luce, a riprova che un disegno è in grado di cambiare il punto di vista sul mondo, a testimonianza di come l’arte possa essere luce poetica in questo mondo.

 

Didascalie immagini

Fig. 1, Sebastiano del Piombo.Un angelo appare a un profeta. 1517/1519. gesso nero acquerellato in grigio e bruno su quattro archi a stilo in basso a destra, lumeggiato con gesso bianco e squadrato con gesso rosso, ulteriori lumeggiature in bianco, su carta azzurra. 32,0 x 25,0 cm. National Gallery of Art, Washington. Donato da Robert H. e Clarice Smith

Fig. 2, Jacopo Bassano; Cristo deriso. Gesso nero con gesso rosso, bianco, verde, rosa e bruno su carta azzurra . 41 x 52,5 cm. National Gallery of Art, Washington. Andrew W. Mellon Fund

Fig. 3, James McNeill Whistler; Il palazzo; bianco e rosa, 1879/1880pastello e gesso nero su carta velina opaca grigio-bruna, verso: inizio di uno schizzo a gesso nero (vano diporta?)19,7 x 30 cmNational Gallery of Art, WashingtonPaul Mellon Fund e Patrons’ Permanent Fund

 

Scheda tecnica

La poesia della luce, fino al 15 marzo 2015, Museo Correr, Piazza San Marco Venezia

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 10 euro.

Orari: dalle 10.00 alle 17.00 tutti i giorni.

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