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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Peli, di Carlotta Corradi

Peli della giovane drammaturga Carlotta Corradi è una piccola bomba ad orologeria, un ordigno teatrale che fa esplodere in scena finzioni e contraddizioni e che lacera le maschere per giungere ad un completo denudamento dell'umano. La scrittura drammatica agile e tagliente, la costruzione di dialoghi densi di sottintesi e i duelli verbali che li scoprono gradualmente, rivelano una profonda conoscenza dei meccanismi teatrali. Il testo sarebbe meno originale se si limitasse a smascherare le ipocrisie borghesi delle due donne protagoniste. Ma l'artificio metateatrale imposto dall'autrice di far interpretare le parti delle due signore per bene da due attori maschi serve a oltrepassare il genere e le classi sociali per giungere all'essenza e all'autenticità dell'essere. L'efficace regia di Veronica Cruciani rispetta i ritmi incalzanti dell'azione e lascia emergere tutto il non detto che pulsa tra le righe con una forza di notevole impatto.

La scena quasi spoglia di Barbara Bessi contiene l'essenziale: un minuscolo tavolo con due sedie, un mazzo di carte, un carrello con tazze e teiera. Quando entrano in sena Melania e Rossella sono ingessate dentro rigidi abitini da signore benpensanti, indossano sobri orecchini e fili di perle, le acconciature fresche di parrucchiere. Si incontrano per l'abituale partita di burraco. Le altre due giocatrici, per loro fortuna, sono rimaste a casa. Mescolano e dànno a turno le carte, le pescano le scartono, perdono e vincono. I ritmi del gioco enfatizzano gli attriti e scandiscono i tempi del dialogo che si articola in un crescendo di aggressività reciproca. Sulle prime parlano in modo formale e forbito, spettegolando con nonchalance sulle amiche assenti. Poi,tra uno scarto e l'altro, affondano il coltello nel privato di ognuna. Melania conduce la partita e dà il via al gioco al massacro delle reciproche confidenze. Melania è vedova da anni e soffre dell'assenza della figlia. L'altra, più timida e remissiva, ha sposato un uomo che non ama dopo essere stata abbandonata dal primo marito al quale aveva sacrificato un'intera vita. Sulle prime si vergognano di pronunciare parole sconvenienti, ma poi smettono l'aplomb delle convenzioni e si abbandonano ad un linguaggio più scurrile per spiattellare i loro più intimi segreti. Rossella viene rimproverata dall'amica per non averle mai detto apertamente di < essersi fatta rifare le labbra> e, soprattutto, per non aver mai accennato all'omosessualità del figlio Tommaso. Ma la fragile Rossella è la prima a togliersi qualcosa di dosso. Comincia dal filo di perle per spogliarsi gradualmente del suo abito di scena. Melania fa lo stesso e quando rimangono in mutande con i peli maschili bene in vista si scatenano in un violento corpo a corpo, sia fisico che verbale. Rossella confessa all'amica di aver avuto una relazione adulterina con il marito di lei e la porta a confessare il dolore che l'assale per la sua immensa solitudine, una solitudine dalla quale non è mai riuscita ad uscire perché <chiedere le dà fastidio>. Anche l'amica soffre della stessa malattia, una malattia sociale resistente ai vaccini . Lo scontro- incontro si risolve in una presa di coscienza di se stesse che tuttavia non le salva dal dolore.

Un plauso speciale va ai bravissimi attori Alex Cendron e Alessandro Riceci che interpretano con estrema efficacia le loro difficili parti senza scivolare mai nel caricaturale. A loro va il merito di andare oltre le stereotipie del genere per raccontare la dolorosa vulnerabilità umana.

 

Scheda tecnica

PELI, di Carlotta Corradi. Scene e costumi: Barbara Bessi. Musiche: Paolo Coletta. Progetto luci: Gianni Staropoli. Con Alex Cendron e Alessandro Riceci. Assistente ala regia: Tullia Respini. Regia di Veronica Cruciani. Foto: Laila Pozzo. Una produzione Quattroquinte, in collaborazione con OffRome. Al Teatro Argot Studio di Roma dal 10 al 22 febbraio.   

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