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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Slava's Snowshow

 

Nonostante l'età, lo storico Slava's Snowshow non dimostra ancora i suoi anni. Fu creato nel 1993 a Mosca dal grande clown russo Slava Polunin e da allora è stato visto in più di 35 paesi da oltre quattro milioni di spettatori. E' uno spettacolo per certi versi artigianale, fortemente onirico e visionario che riesce a suscitare uno stupore infantile anche in un pubblico adulto.

C'erano pochi bambini l'altra sera tra gli spettatori del Teatro Argentina, eppure il gran finale con la vorticosa tempesta di neve in sala e il lancio di immensi palloni colorati in platea ha provocato un gioioso scompiglio tra gli spettatori. Donne e uomini di ogni età, letteralmente sommersi da coriandoli bianchi, facevano a gara per far sobbalzare in aria le sfere variopinte che planavano leggere sulle loro teste. Ne è passato di tempo prima che si decidessero a uscire dal teatro.

Lo spettacolo ha la stessa consistenza di un sogno. La scena con quinte e fondali di stoffa blu imbottita è quasi spoglia, sullo sfondo fa capolino una mezza luna gialla, mentre in lontananza si ode un indistinto sferragliare di treni. Niente effetti speciali tecnologici, pochi e poveri oggetti di scena e tanto fumo dal quale emerge un clown in tuta giallo senape, enormi scarpe rosse e un nasone rugoso. Si chiama Asisyai e cammina molto lentamente con lo sguardo stranulato, un po' triste e un po' spaventato, tirandosi dietro un corda con tanto di cappio che poi s'infila sul collo a mo' dei vagabondi di Beckett. Inizia così un viaggio nella memoria e nel mondo magico della fantasia dove la malinconia va a braccetto con una giocosa allegria. Non si assiste a una serie di sketch ma a un flusso ininterrotto di scene mute, una girandola di immagini evanescenti di sapore vagamente chapliniano. Altri clown con indosso lunghe palandrane di velluto verde e buffi cappelli esagertamente larghi soffiano bolle di sapone verso il pubblico per attrarlo nel loro mondo onirico fatto di gioco, colori, suoni e piroette. Sempre dal fumo emerge un vascello fatto con un lettino di ferro, un lenzuoletto lacero e una scopa sistemata a mo' di pennone. Un clown con un'enorme pinna da squalo sulla schiena gli <nuota> intorno a quattro zampe. Nella penombra sfilano i clown vestiti da angeli della morte, il clown in giallo si presenta trafitto da tre frecce e si fa consolare dal pubblico camminando sugli schienali delle poltrone rosse. Sono giochi ingenui ma che a volte manifestano un dispettosissimo cinismo. Altre volte le immagini sono estremamente poetiche come quella in cui Asisyai agghinda un vecchio attaccapanni con un impermeabile scuro e un cappellino da donna e l'abbraccia in un lungo addio. Non tutte le scene hanno lo stesso potere evocativo, alcune andrebbero tagliate come quella in cui due clown bofonchiano al telefono alzando i ricevitori di due enormi apparecchi di peluche. Forse andrebbe eliminato anche l'intervallo perché spezza troppo l'incantesimo dello spettacolo, ma forse serve al pubblico per liberarsi dai grovigli di fili dell'enorme ragnalela che viene lanciata in platea. Lo spettacolo comunque funziona ancora e ha il marito di scuotere la passività degli spettatori trasformandoli in attori di una grande festa teatrale.

 

Scheda tecnica
SLAVA'S SNOWSHOW creato e messo in scena da Slava.
Con: Artem Zhimo, Onofrio Colucci, Vanya Polunin, Yuri Musatov, Aelita West, Alexandre Frish, Guido Nerdin.
Visto al Teattro Argentina di Roma nel febbraio 2015.

 

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