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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Biennale di Venezia: Codice Italia

 

Fig. 1

Il nome del Padiglione Italia per questa 56ˆ Esposizione Internazionale d’Arte diretta da Okwui Enwezor e organizzata dal presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, è emblematico: Codice Italia.

Con tale nome, il nostro Paese, sotto la guida del curatore Vincenzo Trione, vuole indagare la matrice originaria caratterizzante l’artisticità italiana, attraverso la selezione di artisti che leggono o sanno rileggere la nostra particolare creatività, non lasciandosi intimorire da essa. Timore, del resto, ben concepibile se consideriamo l’altissimo livello artistico da sempre presente nel nostro territorio.

Secondo il tema della memoria, nel quale si può senza dubbio rivedere un collegamento con le idee warburghiane, Trione ricerca la costante comune, il medesimo codice che si insinua tra artisti affermati ed emergenti, andando a definire una nuova visione di italianità. Tale visione trova la sua linfa vitale nel passato, dal quale le esperienze contemporanee non devono allontanarsi, ma del quale devono servirsi per superare ogni possibile barriera presente, preservandoci dal caos distruttivo attuale.Fig. 2

Solo attraverso il passato, solo non rinnegando ciò che si è, solo essendo consapevoli della nostra storia, senza svenderla, senza nasconderla, ma accettandola ed esaltandola, l’uomo, e l’artista, quindi, può trovare la propria voce. Solo affrontando la storia di petto, forse in alcuni casi profanandola, quasi distruggendola, l’Italia può portare il passato nell’oggi, può avanzare.

Per tal motivo, attraverso realtà apparentemente diverse (i frammenti ricordati nell’articolo dedicato alla Biennale d’Arte nella sua interezza), possono affiorare le comunanze che definiscono il codice, la matrice, l’essenza, sorta di elemento genetico che fonda il nostro essere ed il nostro stile.

Tre sono i sottocapitoli di questa storia. Il primo ha lo stesso nome dato all’esposizione, Codice Italia. Qui troviamo quelli che potremmo definire “casi rivelatori”. Sono artisti provenienti dall’arte povera o dalla transavanguardia (ad esempio Kounellis e Paladino), eredi della grande avanguardia postbellica (Tambellini), voci originali (Beecroft), artisti dell’ultima generazione (Barocco, Migliora, Samorì). Sono artisti che hanno come costante il desiderio di innovazione linguistico-artistica attraverso un dialogo aperto (operato con l’uso di media differenti, dalla pittura alla fotografia) con la storia dell’arte. A questo gruppo di artisti così apparentemente dissimile, il curatore ha chiesto di realizzare opere inedite che fossero icone poetiche - archivi di memoria, secondo una schematicità tipica dell’Atlante di Aby Warburg.

Il risultato è una summa di installazioni eterogenee, ricche di differenti punti di vista, ed esse stesse echi dell’avventura intrapresa ed in atto.

Fig. 3

Il secondo capitolo è, invece, un vero e proprio omaggio all’Italia. Qui troviamo affiancate voci del panorama internazionale come Kentridge o Greenway, artisti che hanno elaborato personali atti di reverenza al nostro Bel Paese e alla sua storia artistica. Il frutto sono opere che, nonostante le possibili nostalgie e qualche anacronismo, trasportano la nazione verso la contemporaneità più elevata ed esplicita.

L’ultimo capitolo, è quasi la chiusura di un viaggio. E' dedicato alla memoria ed ospita una riflessione di Umberto Eco attraverso una video-installazione di Davide Ferrario, che ha come tema la reinvenzione della memoria, concetto sul quale ruota non solo il Padiglione, ma in un certo senso l’intera Biennale.

Lo spettatore rimarrà affascinato dalla dicotomia tra complessità a tratti quasi caotica e inattesa, ed elemento chiarificatore comune, insito in questo Padiglione nel quale è realmente possibile veder scorrere la storia dell’arte attraverso immagini in grado di fornire nuovi input e riletture non solamente del nostro passato, ma cosa ancora più affascinante, del nostro presente.

 

Didascale delle immagini

1) Mimmo Paladino, Senza titolo, 2015, carbone su muro e fusione in alluminio, schermo a cristalli liquidi e vetro resina, dimensioni ambientali. Courtesy Galleria Christian Stein. Fotografie di Peppe Avallone.
2) Paolo Gioli, Sebastiano, 2011, polaroid, 50x60, ottica.
3) Nicola Samorì, Lienzo, 2014, olio su tavolo, 70x200x73 cm.Courtesy Galleria Emilio Mazzoli, Modena. Fotografie di Rolando Paolo Guerzoni. Con il supporto di: Antonio Coppola; Farsettiarte; Francesco Faustini; Chiara Ianeselli; Emilio Mazzoli; IanRosenfeld.

 

Scheda tecnica

Codice Italia, 56. Esposizione Internazionale d’Arte, fino al 22 novembre 2015, Arsenale, Venezia.
Orario: 10.00 -18.00. Chiuso il lunedì.
Biglietto: 25 euro. Ridotto 22. (complessivo di entrata Giardini-Arsenale)

 

 

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