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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Edipus di Giovanni Testori, con Eugenio Allegri


Grande prova d'attore quella di Eugenio Allegri nell' Edipus di Giovanni Testori per la regia di Leo Muscato. L'attore piemontese ha introiettato la complessa partitura linguistica del testo al punto da renderla inscindibile dalla sua voce e dal suo essere in scena. Il poeticissimo <italicano> testoriano che mescola un italiano che non è italiano, un lombardo che non è lombardo e un latino che non è latino, viene parlato con estrema naturalezza dallo <scarrozzante > abbandonato a se stesso nel suo teatrino di periferia.

All'inizio dello spettacolo lo vediamo seduto con le spalle al pubblico su una specie di sedia da regista su cui risalta la scritta <fragile>. Poi si gira verso gli spettatori con aria trasognata, sorride tristemente e si toglie il naso rosso da clown per dare inizio alla sua ennesima messinscena dell' Edipus.

Dopo Ambleto e Macbetto, l'Edipus (1977) è il terzo capitolo della Trilogia degli Scarrozzanti che costituisce l'intero repertorio di una sgangherata compagnia di attori girovaghi che bazzica per teatri fatiscenti e poco frequentati. Nonostante i pochi mezzi si ostinano a rappresentare grandi opere classiche martoriandole senza pudore. Ma l'intera Trilogia è un atto di fede e di amore nei confronti del teatro e la regia di Muscato è quanto mai fedele a Testori soprattutto perché inscena questo suo amore e questa sua fede nel teatro che, come dice il capocomico di Allegri, <existe e rexisterà contra de tutti e de tutto, infino alla finis delle finis>. Non a caso lo spettacolo ha uno sviluppo circolare e termina con la scena iniziale lasciando l'impressione che il povero attore continuerà la sua recita anche da solo, quando il pubblico sarà uscito dalla sala.

Nella memorabile versione di Federico Tiezzi, Sandro Lombardi scolpiva la parola testoriana e ne inscenava la poetica sonorità. Con il suo volto bianco da attore di varietà sembrava distaccarsi dal dramma del suo personaggio per convogliare l'attenzione del pubblico sulla discordante ma struggente poeticità del testo.


Il capocomico di Allegri invece fa pensare ad un comico dell'arte che improvvisa tutte le parti della tragedia con i poveri strumenti a sua disposizione. Quando chiede il sipario a un ragazzo invisibile, le luci scoprono un piccolo spazio oberato di fantocci, costumi e parrucche di ogni genere, separato dal resto da un sipario trasparente in tulle verdastro. Il capocomico si cambia a vista per interpretare Laio, Giocasta, Edipo e il coro dei tebani. Il piano teatrale si confonde con quello del dramma personale in più punti tanto che l'uomo e l'attore e la vita e il teatro appaiano spesso indivisibili. Mentre indossa una mitria e un mantello per interpretare Laio, , l'attore se la prende con l'attore <vegio> che ha lasciato gli Scarrozzanti per lavorare in una compagnia <de revistandi e de cabarettisti >. Ma il torto più grande l'ha ricevuto dalla prima attrice che era anche la sua amante e che se ne è andata per maritarsi con un fabbricante di mobili. L' interpretazione di Laio lascia esplodere un'aspra denuncia allo strapotere <mondanego e divinigo> del re e pontefice di una Tebe <una et duinia>. Il capocomico porta in scena tre fantocci che vengono giustiziati per ordine di Laio per reati di omosessualità o di ribellione alle sue leggi. Ispirato da Dioniso, Edipo sodomizza, evira e uccide il padre coscientemente e altrettanto coscientemente possiede la madre, <reina porca et porchissima>, con il consenso e l'appagamento di lei.

Nel passare da un personaggio all'altro Allegri declina infiniti stati d'animo e cambia registri vocali ed emotivi con estrema versatilità e tenuta di stile. Lo fa con trasporto e con passione e anche con una certa autoironia. Comico e tragico si compenetrano in una sequenza di azioni sceniche che si susseguono secondo un ritmo vario ma sempre sostenuto. La sapienza registica e quella attoriale rendono giustizia al genio non soltanto poetico ma anche teatrale di Giovanni Testori.

 

Scheda tecnica

EDIPUS i Giovanni Testori. Drammaturgia: Leo Muscato. Scene e costumi: Barbara Bessi. Luci. Alessandro Varazzi Con Eugenio Allegri. Assistente regia: Elisa Benedetta Marinoni. Regia di Leo Muscato. Foto di Manuela Giusto.

Visto al Teatro dell'Orologio di Roma nell'ambito di Dominio Pubblico, stagione teatrale congiunta 2014/2015.
Prossime recite:
21 marzo 2015: Rassegna Lampi sul Loggione di Verbania (VB).
27, 28 marzo: Teatro del Lido di Ostia (RM)

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