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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Nessuno muore, di Luca De Bei

 

La nuova commedia di Luca De Bei in scena al Teatro della Cometa di Roma ha la struttura di un puzzle di quindici scene costituite da dialoghi più o meno brevi tra due personaggi alla volta. Nessuno muore incastra le vite di otto rappresentanti delle disfunzioni sociali e affettive dei nostri tempi, ma lo svolgimento dell'azione sembra più funzionale alla rivelazione dei rapporti familiari, amorosi o di lavoro che legano gli uni agli altri che non all'approfondimento psicologico di ciascuno. Più che personaggi sono figurine stereotipiche decontestualizzate dal loro background sociale e culturale che non si sviluppano neanche un po' nel corso di una rappresentazione di circa due ore e mezza.

La struttura drammaturgica è stata impropriamente paragonata a quella di Girotondo di Arthur Schnitzler dove dieci personaggi si incontrano a coppie in dieci quadri diversi che si chiudono tutti con un atto sessuale. Dal punto di vista formale la perfetta simmetria è garantita in ciascuna scena dalla presenza di un personaggio della scena precedente che si ripropone in quella successiva finché l'uomo della decima scena si ricongiunge con la donna della prima. I tasselli della commedia di De Bei sono assemblati in modo disordinato e non seguono lo scopo di approfondire alcuna tematica (come, ad esempio, l'impossibilità di amare in Girotondo). Non c'è un vero filo conduttore ma la pretesa di offrire un panorama abbastanza caotico e vasto del nostro presente.


Il personaggio più originale è Marco, un giovane psicologicamente disturbato che è convinto di entrare in contatto con gli alieni. La sua fidanzatina Lidia ha una sorella tossicodipendente. La sua psicologa Teresa si sta separando da un marito violento e manesco che ama solo i cani. Nella girandola dei luoghi comuni non poteva mancare la coppia di gay formata da Guido, un carabiniere tutto di un pezzo, e da Federico, uno sceneggiatore di soap opera che vorrebbe fare un film e che, ovviamente, è sieropositivo. Infine c'è Claudia, editor di Federico e sorella di Marco, che declina tutte le leggi del mercato dei serial televisivi. Tutti i personaggi vengono presentati in media res in un momento di crisi. Si assiste ad una serie di scene di sesso mercenario, di separazioni violente, di aborti, di liti in famiglia. Insomma tutti i cliché delle serie televisive vengono sfruttati per raccontare e soprattutto per giudicare i nostri tempi.

Il testo è assolutamente pletorico e prevedibile, un collage di fatti risaputi e mostrati in superficie. La noia si fa sentire molto prima dell'intervallo di cui non si comprende la funzione drammaturgica.


La scena è corredata da proiezioni colorate sulla parete di fondo che evocano parchi, interni di case o di ospedali e la terra che gira quando Marco sente gli alieni. Nonostante gli oggetti di scena siano pochi ed essenziali i cambi a vista sono troppi e rallentano ulteriormente il ritmo soporifero della rappresentazione. I giovani attori non sono tutti all'altezza del palcoscenico: gridano troppo e spesso in modo isterico, non misurano il gesto con la parola e in molti casi sono poco credibili.

Lo spettacolo delude le aspettative di chi conosce i precedenti lavori di Luca De Bei, da Le mattine 10 alle 4 a Un cielo senza nuvole. Questa volta si ha quasi l'impressione che il drammaturgo e regista sia caduto nella trappola di un teatro più commerciale che accontenti un pubblico più borghese, quello che in genere preferisce sentirsi rassicurato dal luogo comune.

 

Scheda tecnica

NESSUNO MUORE, di Luca De Bei. Scene: Lorena Curti e Valeria Mangiò. Costumi: Lalla Sabbatella. Videografia: Marco Schiavoni. Luci: Marco Laudando. Assistente alla regia: Maria Castelletto. Aiuto regia: Lucrezia Lanza. 
Con: Andreapietro Anselmi, MariaVittoria Argenti, Chiara Augenti, Michele Balducci, Federica Bern, Giulio Forges Davanzati, Alessandro Marverti, Arianna Mattioli. 
Regia di Luca De Bei. 
Foto: Pietro Pesce. 
Al Teatro della Cometa dal 5 al 24 maggio 2015.

 

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