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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

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Piero e la Flagellazione

Piero e Urbino, di Dante Piermattei

Dal 1981 delle “Indagini su Piero” di Carlo Ginzburg in avanti, l'esplosione di interesse per La Flagellazione di Piero (confermata dalla sezione speciale di “Fogli e Parole d'Arte”) è stata sostenuta ovviamente anche dalle case editrici, che tendono a pubblicare o ripubblicare testi sull'argomento, sperando di agganciare un premio di vendite che in questo settore specialistico non è certo all'ordine del giorno. Il volume di Dante Piermattei pubblicato nel 2008 da “il lavoro editoriale” riprende gli studi già pubblicati nel 1988 in un fascicolo non molto citato, “Congetture sulla Flagellazione di Piero della Francesca”; l'aggiornamento, stando all'autore stesso, non è nei contenuti, ma nel confronto con i testi pubblicati da allora, qui commentati all'inizio della trattazione.

Dante Piermattei è un artista e uno studioso, pittore vicino a Casorati e a Balthus, autore di saggi sulla pittura italiana del Trecento e del Quattrocento, e curiosamente anche di romanzi gialli di ambiente italiano.

Quale sia la posizione di Pierrmattei sul mistero della Flagellazione il lettore lo viene a sapere subito, ed è la riproposta di Oddantonio da Montefeltro come fulcro della decifrazione. L'autore ha in fondo un'unica reale motivazione per tale scelta, ed è il ritratto di Oddantonio eseguito postumo, nel '500, attribuito ad Alessandro Allori e somigliantissimo al biondo della Flagellazione. Tale prova è inconfutabile per Piermattei, mentre per tutti gli storici che negano l'identificazione di Oddantonio con il giovane biondo si tratta della conferma di un errore storico.

Dato questo punto di partenza, Piermattei deduce in successione che il quadro rappresenta la profezia dell'attentato in cui Oddantonio perse la vita, che gli altri due personaggi sono a sinistra Ottaviano Ubaldini e a destra Guidantonio da Montefeltro (padre di Oddantonio e destinatario della profezia), che il committente fu Ottaviano Ubaldini, che l'opera fu eseguita nel 1457, e che la sua collocazione era nella Cappella del Perdono del Palazzo di Urbino.

La scena sullo sfondo della Flagellazione avrebbe valenze sia sacre, sia politiche, sia esoteriche. In quanto al tema esoterico, legato ad argomentazioni astrologiche e alchemiche, non sono purtroppo in grado, come temo gran parte dei lettori e degli storici, di esprimere un giudizio, anche se il “sentiment” è molto scettico, non tanto sulla vaghezza dei contenuti, quanto sulle nostre effettive conoscenze delle superstizioni di un tempo. Manca tra l'altro una notizia che mi sembra importante, e cioè il dato storico sulla disgrazia postuma di Ottaviano, reo secondo i Montefeltro della sterilità del figlio di Federico, che spigherebbe tra l'altro anche l'eclissi del quadro da lui commissionato.

La confutazione delle tesi degli altri autori è la parte del libro più convincente, perché Piermattei, nell'ironizzare sulle illazioni di Ronchey contenute nel suo “L'enigma di Piero”, ad esempio, usa strumenti logici e dettati dal buon senso che suonano convincenti e coordinati. Nell'accenno al recente “Piero della Francesca e l'assassino” di Roeck, invece, l'autore sembra velatamente segnalare qualche elemento preso liberamente in prestito dal professore svizzero, senza permesso o quantomeno senza citazione, dalle sue precedenti congetture. Forse, Piermattei dovrebbe verificare se Roeck potrebbe mai aver letto o conosciuto un saggio di così scarsa diffusione, ma dovrebbe anche controllare quanto nel suo saggio appartiene direttamente a Marilyn Lavin, a partire da Ottaviano Ubaldini per arrivare alla Cappella del Perdono.

Al di là delle interpretazioni, comunque, è abbastanza sorprendente notare che anche qui, come in troppe delle letture del quadro, manca del tutto il confronto con l'iconografia precedente e successiva, e mancano dati relativi all'incredibile complessità dello spazio descritto da Piero. L'autore si sofferma a lungo sul numero otto, perché otto sono i personaggi e vari elementi geometrici insieme al nome-chiave di Ottaviano a quel numero rimandano, ma tralascia di analizzare lo schema aureo, le sorgenti luminose, la posizione del punto di fuga, ecc.

E' invece molto interessante l'accostamento della struttura architettonica del Pretorio con quella di un palazzo esistente ad Urbino (palazzo Bonaventura Odasi) e può fornire spunti anche la pura illazione di un incontro a Urbino tra il giovane Bramante e Piero, addirittura legato alla Pala di Brera.

Il libro possiede un apparato fotografico a colori e una bibliografia specialistica. Per un saggio che potrebbe essere stampato probabilmente su 40 pagine, tuttavia, il prezzo di 18 euro appare forse eccessivo.

 

Scheda tecnica
Dante Piermattei, Piero e Urbino. La flagellazione. Metafisica di una morte annunciata, Ancona - Il Lavoro Editoriale, 2008, 168 p., ill. , € 18,00, ISBN-13: 978-8876634260

 

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