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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

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il 23 ottobre 2007.

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L'enigma del Cenacolo, di Ross King

 


Ross King è uno scrittore e studioso canadese che da anni vive a Londra, si occupa di arte europea e periodicamente pubblica voluminosi studi su opere o personaggi famosi, riscuotendo un grande successo di critica e di vendite. King è quindi un autore che rientra in quel numero ristretto di studiosi che sanno farsi capire da tutti, che suscitano interesse e che soprattutto sono capaci di sprofondarsi per anni in ricerche erudite, allo scopo di delineare nel migliore dei modi l’argomento scelto.

In passato, avevo letto il bel volume di King sulla Cupola di Brunelleschi, pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2010, ma ne avevo anche fortemente criticato la traduzione, satura di sviste e di incredibili leggerezze (memorabile quella di ritradurre dall’inglese gli originali italiani), al punto che avevo scritto all’autore consigliandogli di cambiare editore in Italia. King mi rispose, quattro anni fa, sottolineando che ormai il danno era fatto, ma che la traduzione del suo nuovo libro sull’Ultima Cena sarebbe stata migliore; eravamo appunto all’inizio del 2013.

Da allora, tuttavia, il titolo - con sottotitolo - italiano proposto da Rizzoli per la nuova fatica di King, “Leonardo and the last Supper”, era bastato ad allontanarmi dalla sua lettura, tanto che mi ero ripromesso di comprare l’originale inglese. Che dire infatti delle bestialità di mettere nel titolo originale la parola Enigma e di aggiungere un sottotitolo come L'avventura di un genio nel Rinascimento e dell'affresco che lo rese immortale, quando nelle vicende di Leonardo non ci sono tracce né di avventure né di affreschi? (L’Ultima Cena è una pittura ad olio e tempera su muro.)

Sono passati quattro anni, e quasi per caso mi sono trovato a leggere rapidamente le oltre 500 pagine del volume italiano, e ho potuto confermare che questa volta la traduzione è accettabile. King chiama L’Ultima Cena sempre e solo il “dipinto murale”, dopo aver diligentemente spiegato perché Leonardo scelse di non dipingere un affresco. Ed il libro è un libro da non perdere per chiunque apprezzi il genio di Vinci.

Il metodo di King è anche questa volta notevolissimo. Se guardiamo il totale, si tratta della vita intera di Leonardo narrata dalla nascita a Vinci sino alla morte ad Amboise, mentre se guardiamo il dettaglio troviamo un’analisi accuratissima, immersa in una miriade di dati, del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie, insieme a una trattazione più rapida ma non meno accurata di personaggi, fatti storici e altri quadri. In ambito biografico, King non manca di ricordare le accuse di sodomia che Leonardo ricevette a Firenze e l’amicizia palesemente omosessuale con il giovane Caprotti detto il Salaì, ed è sempre convincente grazie allo stile esperto di scrittore saggio e avveduto; solo in qualche occasione va oltre nelle supposizioni, superando il limite che lui stesso si è imposto, ma è sempre correttamente dubitativo. 

L’autore ha predisposto quindi un grande piano, lo descrive punto per punto, poi in una delimitata area di lavoro la sua descrizione si ferma, si impunta, scende in profondità per risalire solo dopo che i dati sono completi; ogni volta che sia necessario, fornisce esempi per spiegarsi meglio e anche quando apre molte parentesi non perde e non ci fa perdere il filo del discorso. Troviamo citati e rapidamente trattati l’infanzia, la formazione, la vecchiaia e gli altri quadri di Leonardo, mentre tutto ciò che ruota intorno al Cenacolo è con ben altra sistematicità definito, dalle usanze dei frati nel convento, alle tovaglie e alle vivande usate nel refettorio, dalla committenza di Ludovico il Moro alle innumerevoli pause che il maestro si concedeva, e anche a tutte le guerre tra francesi, austriaci, papalini, milanesi e napoletani che si svolsero durante gli anni di lavoro. Molte vicende riguardano il Moro, personaggio romanzesco e sfaccettato, e molte altre i francesi con la discesa in Italia di Luigi VIII, la sua morte ingloriosa e il passaggio alla dinastia degli Orleans.

Ma naturalmente il cuore del libro di King è il multiforme Leonardo, di cui viene qui accentuato l’aspetto – spesso sottovalutato – di architetto militare, ansioso di sperimentare armi e difese, e di scultore, immerso nei piani della colossale statua equestre destinata ad eternare Francesco Sforza, padre del suo benefattore Ludovico. La storia del dipinto murale nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie è quindi il cuore di una storia complessa (anche se non certo un’avventura) che ha per protagonista un uomo geniale e non catalogabile, che si occupa di troppe cose, che ha un carattere socievole e disponibile, ma che con frequenza non finisce quanto ha promesso di finire. Poteva essere il destino anche del Cenacolo, di rimanere incompiuto e probabilmente di essere cancellato da qualcos’altro sulla parete, se non si fosse verificata l’urgenza imposta da Ludovico, di concludere nel refettorio qualcosa di grande da dedicare alla moglie Beatrice da poco deceduta.

Al libro di King, inteso come monografia sul dipinto, non manca nulla, neppure qualche nota polemica su tante letture scorrette del quadro e su molte notizie mitiche e prive di fondamento, che vengono smantellate con tipica leggerezza anglosassone, spesso senza citare gli autori (se non nelle note conclusive). Con molta abilità King effettua anche un rapido smontaggio delle fantasie di Dan Brown sulla presenza di Maria Maddalena al posto di Giovanni, fantasie che troppe persone, leggendo o vedendo Il Codice Da Vinci, hanno pensato potessero davvero applicarsi al dipinto e a Leonardo stesso.

In ultimo, e di questo sono particolarmente grato all’autore, King sfata la leggenda, non solo relativa a Leonardo, dell’uso nelle parti dei suoi dipinti di fantomatiche proporzioni basate sulla sezione aurea. Certamente, molti sostenitori di questa pretesa magia del segmento e della “divina proporzione” (come la definì l’amico e sodale di Leonardo, Luca Pacioli), troveranno fragili le affermazioni di King, ma con altrettanta sicurezza si può dire che non esiste alcuna prova concreta dell’uso da parte di Leonardo di tale rapporto, mentre molto più concretamente si può sottolineare quanto egli ritenesse le proporzioni del corpo umano e i rapporti semplici tra numeri interi un riferimento sostanziale per le sue scelte artistiche.

 

Scheda tecnica

Ross King, L'enigma del Cenacolo. L'avventura di un genio nel Rinascimento e dell'affresco che lo rese immortale [trad. C. Capararo, S. Galli], Milano Rizzoli, 2013, pp. 525, EAN: 9788817069151, € 11

 

 

 

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