Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4393571

Abbiamo 113 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Vedova Tintoretto

Fig. 1

Il ciclo di appuntamenti del progetto “San Rocco Contemporaneo”, che mette e metterà in relazione cinque grandi artisti del Novecento italiano e internazionale con l’opera di Tintoretto, maestro della Scuola Grande di San Rocco, inizia con una mostra d’eccezione: Vedova Tintoretto.

Per la prima volta, in questo luogo sacro della storia dell’arte, sono esposte le opere di Emilio Vedova che testimoniano il loro rapporto più o meno silenzioso, più o meno evidente, più o meno surreale con quelle di indiscussa fama dell’antico pittore: è un dialogo che vuole essere un viaggio ideale, non immaginario o fantastico, ma intellettualmente stimolante, tra due personalità che fecero del gesto e del furore creativo l’essenza plastica della loro poetica artistica.

Questo l’audace accostamento è stato definito da Stefano Cecchetto, curatore del progetto insieme a Giorgio Baldo, una conversazione-lacerazione, poiché mantiene la potenza gestuale insita nei due artisti, non destrutturandoli od estraniandoli, ma aumentando il loro proprio genio creativo.

Il risultato è sicuramente straordinario; il fruitore si trova immerso in un mondo quasi parallelo dove l’arte è la pura protagonista: un’arte che non sente e soprattutto non vuole subire divisioni di sorta, non vuole esistere per contrasto ma in rapporto, sottolineando la continuità che caratterizza il suo stesso esistere. Il dialogo aperto non muore ma, nutrendosi di un impercettibile fuoco intellettuale che invade le sale, si evolve come se fosse raccontata la medesima storia, solamente con un linguaggio diverso. E’ probabilmente questo a colpire maggiormente: la rilettura. Un confronto onesto di devozione e non di mera subordinazione; Vedova rilegge Tintoretto non copiando miseramente il suo stile, ma interiorizzando il messaggio e rielaborandolo attraverso il proprio sentire.

Fig. 2

L’ammirazione dell’artista contemporaneo per il sacro esponente dell’arte moderna traspare con una purezza di intenti che lascia disarmati: gli studi diventano sempre più macchie di colore e pennellate veloci e sempre meno figure definite, passando dalle tinte vivacissime dei primi lavori (posti nel salone al primo piano) fino a giungere all’uso prevalente del nero nelle tele degli anni Ottanta.

Vedova riproduce con quel gesto così materico e plastico le luci e le ombre tanto care al maestro manierista. Ritorna, infatti, nelle tele al pian terreno della Scuola e facenti parte del ciclo Oltre, il contrasto luce ed ombra, vuoto e pieno, spazio e non spazio, il vigore della velocità del pennello.

La scelta anticronologica dal recente al passato (scelta che possiamo applicare su piccola scala all’opera di Emilio Vedova e su grande scala al rapporto Vedova - Tintoretto) diventa essa stessa testimonianza dell’intento alla base del progetto culturale, ovvero l’idea di ripresentare la Scuola Grande di San Rocco come laboratorio creativo e di sperimentazione, recuperando il suo scopo di esistenza originario: una scelta forte e di apertura che dimostra la sconfinata bellezza dell’arte, la negazione di barriere e pregiudizi.

Fig. 3

L’ardente desiderio di sconvolgere gli animi, di mischiare le carte, di vivere e non subire uno stile espressivo, di sperimentare sembra, del resto, rivivere nel gesto pittorico dei due artisti: un gesto che diventa ed è un’attitudine finalizzata a definire ed amplificare lo spazio, sinonimo dei mutamenti dell’animo umano, un gesto che per Tintoretto significava turbare consapevolmente il conformismo dell’arte veneziana del Rinascimento, mentre per Vedova simboleggiava sconvolgere l’arte del Novecento.

Lo spettatore può ammirare e sorprendersi del filo personale ed intimo che lega questi artisti e le loro opere, un filo sottile che può assumere molteplici sfumature in relazione con i nostri momentanei stati d’animo e con la nostra disposizione a perderci consapevolmente e audacemente dentro il mondo dell’arte.

 

Didascalia immagini

Fig. 1, Tintoretto, Strage degli Innocenti, 1582-1587, Scuola Grande di San Rocco.

Fig. 2, Emilio Vedova, studio Strage degli Innocenti, 1941-1942, tempera su carta, Fondazione Emilio ed Annabianca Vedova.

Fig. 3, Vedova, Oltre 6 (ciclo I 1985), 1985, pittura su tela, Fondazione Emilio ed Annabianca Vedova.

 

Scheda tecnica

Vedova Tintoretto, Scuola Grande di San Rocco, fino al 3 novembre 2013, S. Polo 3054.

Orario: da lunedì a domenica dalle 9.30 alle 17.30 (la biglietteria chiude alle 17.00)

Catalogo: Marsilio.

 

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie