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1973-2635
il 23 ottobre 2007.
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Nella splendida cornice del Castello neogotico di Mirandolo a Pinerolo (To), Vittorio Sgarbi ha curato la spettacolare mostra dedicata alla figura di San Sebastiano che – promette – dovrebbe essere preambolo ad una seconda parte, pronta tra qualche tempo.
Il Castello è la prima ‘opera’ da visitare, poiché è stato interamente ristrutturato e portato all’antico splendore dalla Fondazione Cosso che – dal 2008 – ha l’obiettivo di valorizzare il pinerolese con svariate iniziative dalle tematiche molteplici: dall’Egitto alla pittura del Novecento, mettendo in luce le bellezze del territorio affiancandole a ricchissimi eventi culturali, fruibili da tutti.
Il Castello è situato all’imbocco della Val Chisone ed è risalente al XVIII secolo epoca in cui fu di proprietà della famiglia Macello, i maggiori proprietari terrieri del luogo per poi essere adibito a luogo di esercizi spirituali ed, infine, abbandonato. Nel 2007 venne acquistato da privati che ne avviarono la ristrutturazione. Intervento non ancora del tutto conclusosi, ma del quale è possibile rendersi conto visitando le sale espositive, la serra ed il meraviglioso parco romantico, di interesse faunistico e floreale.
Venendo alla mostra, curata da Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico, oltre quaranta le opere esposte con capolavori che spaziano dal Rinascimento al Seicento inoltrato. La visita prende il via con Andrea della Robbia ed il suo raffinatissimo San Sebastiano con le membra in terracotta. Si prosegue verso il Quattrocento con il giovinetto invaso dalle frecce di Carlo Crivelli; il viso contorto in una smorfia quasi a voler suggerire i patimenti dell’uomo di inizio Rinascimento, con grandi aspettative rivolte al Nuovo Mondo.
L’atleta di Ludovico Carracci simboleggia la Grande Riforma, per passare dall’opera di Paris Bordone ed un’immagine estremamente suggestiva della Vergine con Bambino accanto al martire a far coppia con il solitario Santo di Tiziano (punta di diamante dell’intera mostra) che proviene da un’importante collezione privata americana e che giunge in Italia per la seconda volta.
Molte delle opere in mostra sono vere e proprie new entry per il pubblico italiano.
Il Seicento lascia spazio a Rubens ed al suo passaggio in Italia tra Mantova e Roma, il suo capolavoro – appartenente alla Galleria Corsini di Roma – lascia la sua dimora abituale per la prima volta, da decenni. Pittura tattile e suadente quella del Seicento di Rubens che trova altri momenti di splendore in un inedito Guercino , anch’esso scoperto di recente in una collezione americana.
Celeberrima l’immagine del martire lasciataci da Guido Reni che lo lega ad un albero in un’atmosfera calda e surreale. Si prosegue cavalcando l’ondata caravaggesca con un dipinto eccezionalmente dato in prestito dal Cardinale di Milano, con incredibili richiami nordici. Il passaggio tra Seicento e Settecento è nelle abili mani di Mattia Preti e Luca Giordano che aprono il secolo nuovo lasciandosi alle spalle la pittura del vero.
La mostra offre un percorso di quasi tre secoli su una tematica unica, eppure vista da angolazioni e sfaccettature sempre diverse, contemplando capolavori poco conosciuti e per questo ancora più affascinanti.
Il visitatore avrà modo di godere anche dell’allestimento sonoro che accompagna la mostra, protagonista Il Martirio di San Sebastiano di Gabriele d’Annunzio con le musiche di Claude Debussy; sono state eseguite dal vivo, la notte di Natale, con i musicisti dislocati nelle sale della mostra. Nata tra il 1910 ed 1911, l'opera di d’Annunzio si articola su momenti di esotismo e sospensione del tragico tipici del Vate e spazia tra momenti medievaleggianti, allusioni al mito di Adone (tema molto sentito anche da svariati pittori in mostra), per i quali la figura di San Sebastiano ha rappresentato (e tuttora rappresenta) una sorta di anello di congiunzione tra civiltà cristiana e pagana. Per questo motivo ci si augura che la seconda parte della mostra dedicata al Santo romano – con opere più recenti – non tardi ad arrivare.
Scheda tecnica
San Sebastiano – Bellezza e integrità tra Quattrocento e Seicento, Castello di Mirandolo, San Secondo di Pinerolo (To) – Via Cardonata, 2. Fino all’8 marzo 2015. Orari: giovedì e venerdì dalle 14.00 alle 18.00, sabato, domenica e lunedì: 10.00 – 18.30, chiuso martedì e mercoledì. Intero: 10 euro, ridotto: 8 euro.
Infoline: www.fondazionecosso.it
Catalogo Skira (30 euro in mostra) a cura di Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico