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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Eco e Narciso riaprono Palazzo Barberini

 Fig. 1

I grandi musei di stato sembrerebbero avere bisogno di pubblico, o forse meglio di incassi, per giustificare la loro stessa esistenza. Trasformati in aziende o quasi, per fare soldi l’unica trovata dei direttori è di allestire mostre temporanee dentro i musei, con il duplice scopo di attirare i residenti (che normalmente non frequentano i musei della loro città) e i turisti (che per vari motivi subiscono pesantemente la suggestione della mostra che oggi c’è, domani no). Anche il Museo di palazzo Barberini a Roma ha allestito una mostra a basso costo che per metà è fatta da quadri del museo stesso e per l’altra metà da opere contemporanee del concittadino MAXXI. Il Museo ha recuperato, dopo decenni, l’ala meridionale del Palazzo e invece di alleggerire le sale tradizionali ha deciso, almeno per ora, di usare gli 11 nuovi spazi per mostre non permanenti. Mi sembra inutile riprendere in questa sede la discussione sull’utilità o meno di esposizioni “acchiappa-turisti”, e quindi entriamo a vedere cosa si propone per celebrare la riapertura delle sale prestate per 70 anni al Circolo Ufficiali dell’Esercito.

Palazzo Barberini, tra i palazzi più notevoli di Roma, progettato da Bernini e Borromini per papa Urbano VIII, possiede tesori nel suo arredo e nei suoi affreschi almeno quanti ne possiede come collezione di quadri e statue, e da solo merita e vale una visita attenta; tutte le sale sono splendide e superbamente affrescate, a partire dal capolavoro di Pietro da Cortona sul soffitto del salone centrale. Proprio qui ha inizio la visita delle sale riaperte, con la pittura barocca che riceve la compagnia di Luigi Ontani (Fig. 1) e delle sue più che narcisistiche fotografie a grandezza naturale.

Fig. 2 Fig. 3

Infatti, la mostra celebrativa si intitola Eco e Narciso, destinata a un dialogo tra passato e presente sul tema del ritratto, ed è stata inaugurata a maggio del 2018. Quindi nel grandioso salone del Trionfo della Divina Provvidenza, di solito vuoto - a meno di conferenze che lo riempiono di sedie -, i 24 pannelli delle Ore di Luigi Ontani disposti al centro creano e scandiscono un volume ben proporzionato, al punto che la loro qualità intrinseca, che può o meno piacere, passa in secondo piano.

Le sale della mostra sono numerate, 14 in tutto, e vengono presentate dai due curatori Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi con l’ovvio accento sulla tematica proposta, ma senza grandi speculazioni critiche, ed è un loro merito. Eco e Narciso, amanti dal drammatico destino, sono quindi le facce mitiche del ritratto e dell’autoritratto. Dopo Ontani, in una spettacolare sala ellittica legata all’estro di Gianlorenzo Bernini, Giulio Paolini costruisce davanti al Narciso di Caravaggio (o dello Spadarino) una pietra nera circondata a terra da cornici vuote, che rappresenta l’Eco nel vuoto (Fig. 2, opera creata per la mostra), forse un suono senza suono che riflette a tratti lo spazio circostante, tenendosi a debita distanza dal capolavoro antico, ma riuscendo a costruire un rapporto quasi magnetico tra le due opere.

Fig. 4 Fig. 5

Ci sono poi alcuni interventi meno intensi, come i filosofi di Luca Giordano e Markus Schinwald (Figg. 4 e 5), e in fondo anche i due grandi neri astratti di Richard Serra, che dovrebbero guardarsi con l’Enrico VIII di Holbein e lo Stefano Colonna del Bronzino (Figg. 6, 7 e 8), ma forse per l’impossibilità dello scontro, sono stati separati in due stanze, di qua gli antichi, di là l’americano. La stessa cosa può dirsi per l’impossibile duello tra le luci orizzontali di Monica Bonvicini (Bent and Fused, opera creata per la mostra), che dovrebbero dialogare con la celeberrima Fornarina di Raffaello e l’elegantissima Maddalena di Piero di Cosimo (Figg. 14, 15 e 16), due quadri che meritano da soli la visita del Museo e che qui sono collocati uno di spalle all’altro.

Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 

Fig. 9 Fig. 10

Sono poi sicuramente interessanti le opere dell’artista sarda negli ultimi anni in grande spolvero, Maria Lai, i Libri cuciti (Fig. 3) che rappresentano forse la sua invenzione più affascinante, esposti in vetrina davanti agli affreschi della Sala dei Paesaggi; i disegni di Stefano Arienti, tratti da fotografie di anziane coppie omosessuali, a colloquio col nudo erotico, benchè di schiena, del barocco Pierre Subleyras (Fig. 12); e il curioso pupazzo composito, un globetrotter intiolato The Invisible Man, opera creata per la mostra da Yinka Shonibare Mbe, in piedi davanti alla Famiglia Quarantotti di Marco Benefial, un quadro che anticipa il neoclassicismo (Fig. 13).

Fig. 11 

Fig. 12 

Fig. 13 

Fig. 14 Fig. 15 Fig. 16

Le cose migliori a mio parere sono, dopo Paolini, la collocazione di un etereo filmato, gemellato con la Beatrice Cenci di Guido Reni - appesa nella cappella accanto -, interpretato da Natalie Portman e creato da Shirin Neshat, nella sala del trono del Palazzo, davanti a un enorme lampadario; la Portman è intensa e leggera nel breve film che racconta di sogni e - naturalmente - di specchi e illusioni (Figg. 9 e 10). Poi c’è una trovata notevole nel merito di Kiki Smith, con un tavolone su cui poggiano varie figurine di porcellana che guardano i ritratti alle pareti, di Rosalba Carriera e Benedetto Luti (Fig. 11). E infine nella spettacolare Sala dei marmi, restituita finalmente al palazzo, c’è un altrettanto spettacolare inserimento dei ritratti di papa Wojtyla e di Mao, due quadroni di Yan Pei-Ming, a fianco del busto berniniano di Papa Urbano VIII Barberini (Fig. 17).

Fig. 17

Una mostra che vale la pena di vedere, ben congegnata e piena di intuizioni, comunque dopo la visita della collezione fissa del Museo, per evitare di trovarsi - nel caso contrario - un po’ in affanno davanti ad opere memorabili che hanno bisogno di una certa tranquillità per essere ammirate nel migliore dei modi.

 

Un'osservazione personale

In un articolo dal titolo Spazio al MAXXI  dell'8 giugno 2010, pubblicato su questa stessa rivista, scrivevo quello che oggi sembrerebbe un invito raccolto e accettato dai curatori di Eco e Narciso.
Ecco la citazione diretta: 

Allora, perché non usare il MAXXI e i suoi spazi arrotolati nell'aria per ospitare le collezioni di Palazzo Barberini, e spostare l'arte contemporanea nel vecchio palazzo barocco di Urbano VIII? Proviamo ad immaginare il Narciso di Caravaggio illuminato nell'ultima sala finestrata della Hadid e il lampadario di vedovamazzei che scende trionfante nel salone della Divina Provvidenza... Forse che, nel totale, non si guadagnerebbe qualcosa?

 

[Un’appendice di Eco e Narciso si trova anche al MAXXI, con la barocca Velata di Antonio Corradini e le ragazze nude velate nel VB74 di Vanessa Beecroft, immagini della performance.]

 

Didascalie delle immagini

Fig. 1, Luigi Ontani, Le ore - Pietro da Cortona, Il trionfo della Divina Provvidenza

Fig. 2, Giulio Paolini, Eco nel vuoto - Caravaggio (attrib.), Narciso

Fig. 3, Maria Lai, un libro cucito - affreschi nella Sala dei Paesaggi

Fig. 4, Luca Giordano, Un filosofo

Fig. 5, Markus Schinwald, Senza titolo

Fig. 6, Richard Serra, Melville

Fig. 7, Bronzino, Stefano Colonna

Fig. 8, Hans Holberin, Enrico VIII

Fig. 9, Shirin Neshat, Mirrors & Illusions

Fig. 10, Guido Reni, Beatrice Cenci

Fig. 11, Kiki Smith, Large Dessert - Rosalba Carriera, Ritratti, e Benedetto Luti, Ritratto di Donna

Fig. 12, Stefano Arienti, orsiitaliani - Pierre Subleyras, Nudo di schiena

Fig. 13, Yinka Shonibare Mbe, The Invisible Man - Marco Benefial, La famiglia Quarantotti

Fig. 14, Monica Bonvicini, Bent and Fused

Fig. 15, Piero di Cosimo, Maddalena

Fig. 16, Raffaello, La Fornarina

Fig. 17, Yan Pei Ming, Pape, Mao - Gianlorenzo Bernini, Urbano VIII

 

Scheda tecnica

Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del Maxxi e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, dal 18 maggio al 28 ottobre 2018,PALAZZO BARBERINI, via delle Quattro Fontane, 13, Roma. Aperta martedì – domenica 8.30 – 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00. Biglietto per Palazzo Barberini + Galleria Corsini, 12 €.

 

 

 

 

 

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