Pistoletto. Da Uno a Molti

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Fig. 1


Michelangelo Pistoletto è celebrato al MAXXI in una grande mostra dal titolo Da Uno a Molti, che raccoglie le sue opere dal 1956 al 1974. Si tratta del periodo più importante e significativo nella lunga carriera dell'artista, gli anni in particolare dell'Arte Povera, considerata tra i pochi movimenti rilevanti a livello internazionale della produzione artistica italiana del secondo Novecento.

La mostra si apre con una serie di quadri su tela e mica, tra cui vari ritratti dell'artista, che segnano la sua prima produzione e l'attenzione per la ricerca sull'individuo. In questi ritratti la forma del corpo assume proporzioni diverse all'interno della tela, iniziando la personale ricerca di Pistoletto sull'identità, in questo primo periodo declinata su se stesso.

La figura dell'artista diventa presto un personaggio qualsiasi, comune, un essere la cui identità/personalità non è riconosciuta; iniziano in tale periodo ad apparire figure inespressive e immobili: «Quando nel 1961, su un fondo nero, verniciato fino a diventare specchiante, ho cominciato a dipingere il mio viso, l’ho visto venirmi incontro, staccandosi nello spazio di un ambiente in cui tutto si muoveva, e ne sono rimasto scioccato. Mi sono anche accorto che non dovevo più guardarmi in un altro specchio, ma che potevo copiarmi guardandomi direttamente nella tela. Nel quadro successivo girai la figura di spalle, perché ancora gli occhi dipinti erano artificiali, mentre quelli del riflesso apparivano veri come quelli della figura che ora stava sulla superficie del quadro guardando nel quadro. Infatti essa, essendo adesso girata nella mia stessa direzione, possedeva i miei stessi occhi» (M. Pistoletto, Il rinascimento dell’arte, 1979 - manoscritto inedito).

Fig. 2

Da questo punto prende avvio la sezione dedicata ai Quadri specchianti, dove l'osservatore diventa parte integrante dell'opera, sia sostando davanti, sia muovendosi attorno alle opere.

Le prime immagini sono quelle della famiglia borghese, all'interno di stanze che possiamo immaginare o costruire tramite la vita specchiata che, con la nostra immagine in movimento, prende vita. La forza espressiva si concretizza nel sentirsi chiamati a un ruolo attivo di protagonisti all'interno della storia italiana, tra le persone che manifestano nelle piazze (della serie Comizi e Manifestazioni), grazie alla sistemazione di un gruppo di opere intrecciate e specchiate tra loro.

Tra i personaggi della storia entra anche il fruitore, che l'allestimento aiuta a diventare parte della storia raccontata, sino all'epilogo delle ultime opere con una saracinesca che si abbassa e l'opera Cage. Sono poi riuniti oggetti comuni, 'poveri', ad esempio gli stracci, alcuni di essi carichi di simbolismo, come la famosa Venere degli Stracci (1967-1968): una copia della Venere dello scultore Thorvaldsen immersa in un mucchio di stracci. In tal modo l'artista mette insieme elementi quali la perfezione classica e la bellezza immobile con il pittoresco e la vita quotidiana, fatta di resti, di oggetti scomposti e di realtà.

Fig. 3Queste opere, create con oggetti comuni, come bollitori elettrici sotto un tavolo in vetro circondati, quasi abbracciati, da sedute continue di stracci, ci parlano dell'attualità e del bisogno di incontrarsi, raccontano un mondo meticcio, poliedrico, ricco di diversità. Ancora una volta la ricerca dell'artista si sposta dall'individuo, uno solo, a molti. Le opere parlano direttamente a tutti noi, cariche della loro forza attuale, come Mar Mediterraneo - Love difference: un tavolo specchiante con la forma del Mar Mediteranno, culla delle civiltà e delle diversità che caratterizzano le diverse qualità della mediterraneità: «Love Difference è un nome, uno slogan, un annuncio programmatico. Il movimento unisce l'universalità dell'arte all'idea di transnazionalità politica e focalizza la sua attività nell'area mediterranea in quanto in essa si rispecchiano i problemi della società globale. Da una parte la differenza tra etnie, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall'altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l'uniformità e il livellamento delle differenze (...) Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell'attuale realtà planetaria. Una politica che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell'intera compagine sociale». (dal Manifesto Love Difference, 2002).

Fig. 4

 

Didascalie delle immagini

Fig. 1, Lui e lei abbracciati (1968)
Fig. 2, Cage (1973)
Fig. 3, Venere degli stracci (1967-1968)
Fig. 4, Mar Mediterraneo - Love difference

Scheda tecnica

Michelangelo Pistoletto. Da Uno a Molti, 1956-1974 e Cittadellarte, MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, dal 4 marzo 2011 al 15 agosto 2011. Da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00, giovedì e sabato dalle 11.00 alle 22.00. Intero € 11,00, Ridotto € 7,00. Per informazioni sulle mostre in corso: www.fondazionemaxxi.it