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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Cie Circocentrique decolla a Teatro a Corte

 

Respire

Definirli acrobati sarebbe davvero riduttivo. Perché Alessandro Maida e Maxime Pythoud del Cie Circocentrique sono anche attori di talento, fantasiosi coreografi e poeti del movimento. In piena sintonia con la poliedricità di Teatro a Corte, che da ben dodici anni propone spettacoli europei caratterizzati da originali innesti di linguaggi artistici, la loro performance Respire oltrepassa i confini del genere. Il loro circo coniuga l'acrobatismo con il teatro e la danza, ma diversamente dal Nouveau Cirque, non mira ad una spettacolarità grandiosa. Più che a sorprendere il grande pubblico, la loro arte minimale e vistosamente artigianale, è volta ad una comunicazione intima e diretta con gli spettatori e a un tipo di coinvolgimento che li porti a condividere le loro "vertigini, i disquilibri e le sospensioni degli attrezzi acrobatici".

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Il palcoscenico di Cavallerizza Reale è pressoché vuoto e due piccole lampade da tavolo e una grossa piantana vengono attivate e manovrate a turno dall'uno o dall'altro per illuminare le varie fasi della performance, altrimenti avvolta nella semioscurità. Sul lato sinistro della scena il pianista Alejandro Petrasso interagisce con l'azione scenica attraverso improvvisazioni musicali che sostengono e commentano ironicamente le peripezie dello stralunato duo. Nonostante indossino comodi pantaloni e una semplice t-shirt, fanno pensare ad una coppia di comici d'altri tempi, l'uno che fa di tutto per dimostrare di essere più bravo dell'altro, entrambi poco inclini a sopportare, anche per un breve lasso di tempo, il ruolo subalterno di spalla.

La parola è inadeguata a raccontare questo spettacolo apparentemente semplice ma intenso, innocente e perverso come può esserlo il mondo dell'infanzia, giocoso e vibrante di un entusiasmo che contagia. E' una vera e propria esplosione di pura energia vitale dove una destrezza acrobatica di altissimo livello sembra accettare e, addirittura, elogiare la fragilità e la precarietà dell'equilibrio.

Il respiro del titolo è quello stesso della vita e rimanda alla struttura binaria dello spettacolo con il suo ritmico alternarsi di stasi e movimento, di voli e ricadute. Accompagnati da tre palline bianche, una sfera d'equilibrio e un grosso cerchio, i due performer si avventurano in una serie di numeri sempre più arditi in cui il movimento sembra scolpire i corpi che a tratti divengono estensioni degli oggetti. Le loro mirabolanti girandole acrobatiche non sono mai fini a se stesse, ma si integrano con il racconto della loro lotta individuale con la resistenza fisica e la storia del loro rapporto strampalato, fatto di reciproca dipendenza, di complementarità e di competizione. Si spintonano, si rincorrono, si prendono in giro e a volte bisticciano, cercando di continuo la complicità del pubblico con smorfie di esilarante espressività e gesti da commedia slapstick.

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Lo spettacolo ha un ritmo estremamente dinamico che si dispiega in un crescendo di energia e di espansione dei corpi nello spazio. Partono timidamente, simulando piccole gare di biliardo con i piedi in bilico sulle palline, passano poi ad una buffa partita di calcio accompagnata dall'inno dei mondiali al pianoforte, ma quando la sfera d'equilibrio e il cerchio fanno il loro ingresso in scena, più in veste di "interlocutori" che di semplici attrezzi, si assiste a straordinarie coreografie dove i corpi danzano con gli oggetti e fluttuano nell'aria a dispetto del peso, creando di volta in volta figurazioni sempre più complesse. Puntualmente fanno sfoggio del loro sfinimento e uno dei due, al culmine dell' esasperazione, minaccia con la mano di sparare prima al compagno e poi al povero pianista. Tuttavia la commedia autoironica sfuma spesso nella visionarietà onirica, soprattutto quando la sfera in controluce, con il cerchio che le gravita attorno, evoca un pianeta sospeso nel nulla. I performer si intrufolano in questa sorta di movimento celeste con una perizia tecnica ed una leggerezza che sfidano le leggi gravitazionali e incantano lo sguardo. I loro corpi emanano una gioia di vivere che elettrizza il pubblico che, nonostante il caldo soffocante, reclama dei bis a gran voce, mentre gli applausi scrosciano generosi.


Scheda tecnica
RESPIRE,
di e con Alessandro Maida e Maxime Pythoud, Alejandro Petrasso. In collaborazione con WBI Wallonie-Bruxelles International.
Prima assoluta in Italia.
Visto a Torino, Cavallerizza Reale il 21 luglio 2012, nell'ambito di Teatro a Corte, il Teatro Europeo nelle dimore Sabaude.



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