Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4393238

Abbiamo 384 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Spettacoli sulle scene e sugli schermi

In cerca d'autore, da Pirandello a Luca Ronconi

Il desolato Teatro India, ancora in attesa dei lavori di ristrutturazione, sta ospitando in questi giorni uno spettacolo studio che fa sperare nelle sorti del teatro italiano. Si tratta del felice risultato del Progetto 2010-2012 del Centro Teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi, che conferma non soltanto la vitalità artistica del regista, ma anche la sua straordinaria vocazione pedagogica. Sotto la sua guida un gruppo di giovani attori neodiplomati all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" dà vita ad una delle letture più profonde dei Sei personaggi in cerca d'autore che si siano viste negli ultimi anni.

Il taglio registico scava e scarnifica il testo per riportare in superfice i suoi significati più reconditi. Liberandolo del suo armamentario metateatrale (taglia in parte l' incipit degli attori in prova e la loro ripetizione della scena del Padre e della Figliastra) e dal benché minimo orpello scenico, Ronconi chiarisce i nodi tematici del dramma. Primo fra tutti il rapporto tra l 'autore con la A maiuscola e i suoi personaggi e poi, quello più celato, del tabù dell'incesto.

Non c'è decòr nello spazio scenico algido che viene sviluppato in profondità. Nel biancore abbacinante di un lungo parallelepipedo illuminato a giorno, spiccano poche sedie di metallo e la scrivania del Capocomico che qui si identifica con l'Autore incapace di dar forma pienamente compiuta ai personaggi che ossessionano la sua mente. Gli Attori sono figure scialbe e il Suggeritore legge le didascalie del secondo atto del Giuoco delle parti in modo stentoreo, quasi fosse dislessico, mentre i "ritardatari" sembrano involucri incapaci di contenere il peso di un qualsiasi personaggio. Vestiti di nero, i sei personaggi non entrano in scena in massa, ma vi si insinuano ad uno ad uno, sbucando dai pertugi più remoti e strisciando lungo le pareti. Alcuni si trascinano sul pavimento, dal fondo verso l'avanscena, assumendo le sembianze di grosse tarantole o di scarafaggi. Si acquattano sotto le sedie e sotto la scrivania, con gli occhi sbarrati e stralunati, i contorni del viso deformati dal dolore. Quando la Madre con il capo coperto da un velo, sopraggiunge in scena dalla platea, il gruppo dei figli posto sul fondo emette rantoli a metà tra l'umano e il bestiale. E' una immagine impressionante perché mai prima di ora questi fantasmi sono apparsi così drammaticamente reali, palpitanti di vita e di disperazione allo stesso tempo. I loro corpi trasmettono l'urgenza di rappresentarsi per compiersi, per liberarsi di tabù e costrizioni o per purgarsi di quelle colpe che Pirandello stesso aveva impedito loro di esprimere appieno. Il rapporto perverso del Padre con la Madre e la pedofilia voyeuristica di lui nei confronti della Figliastra ancora bambina, si profilano in sordina sin dall'inizio nell' implacabile sala settoria dello scenario. Anche grazie alla esplicita gestualità dei giovani attori.

Il Padre interpretato da Massimo Odierna tradisce nella postura e nella prossemica la mal trattenuta lascivia di un uomo " non ancora troppo vecchio da poter fare a meno di una donna, e non più tanto giovane da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca" Il testo della scena nel bordello di Madama Pace è la stessa, ma la performance ne rivela la verità. La straordinaria Lucrezia Guidone, nei panni della Figliastra, penetra nelle viscere del personaggio con le sue movenze sensuali e sgraziate, con la sua voce implosa e gli occhi cerchiati infossati in un volto da pittura Espressionsta. E' satura d'odio nei confronti del Padre che ha infilato il suo segretario nel letto della Madre per poi scaparsene via con il figlio leggittimo, lasciando i bastardi nella palude della miseria. Ma nello stesso tempo è seduttiva nei confronti dell' uomo che quando era piccola, si presentava "davanti al portone di scuola" con una paglia di Firenze per lei. La sua sensualità, tutt'altro che ammiccante, è quella di una ragazzona che prova attrazione morbosa e profondo disgusto per il sesso. Assume infatti pose impacciate e declina la voce ingolata su toni maschili, non senza lasciarsi scappare risate da demente.

La scena centrale, quella dell'agnizione nel retrobottega di Madama Pace, avviene in un quadrato di pavimento circoscritto dalle luci abbassate e da bastoncini di legno che ne disegnano i confini. Qui l'incesto non è sfiorato, bensì consumato. LaFigliasta è seduta a terra, raggomitolata su stessa, il volto celato da un cappellino nero. Il Padre si abbassa a terra per salutarla. I modi sono decenti ma i gesti trasudano una sessualità laida. Diversamente da Pirandello che li fa abbracciare all'inpiedi, prima che il grido della Madre interrompa l'atto incestuoso, Ronconi fa sdraiare Padre e Figliastra uno sull'altra lasciando che l'atto venga portato a termine. Un ammasso informe di corpi avvinghiati, un'immagine scioccante della miseria umana e della bestialità degli istinti. Altrettanto impressionante è l'abbraccio della Figliastra con Madama Pace, una sorta di danza sensuale di morte.

I personaggi sono come liberati dalla tirannia dell'autore che non riesce a concludere la loro storia. E' la Figliastra la regista che determina il finale uccidendo la sorella e inducendo il fratello al suicidio. Nell'originale la fanciulla muore incidentalmente annegando in una vasca, qui la Figliastra le tiene la testa premuta dentro un secchio pieno d'acqua finché non stramazzi a terra, il corpo riverso di spalle. E quando al fratello fa scivolare la pistola, è ancora a lei a porgeglierla perché se la pianti in bocca. Il personaggio assume la statura di un eroina tragica greca nella sua volontà di infierire contro il suo stesso sangue per vendicare le colpe dei padri. L'idea non tradisce Pirandello ma lo violenta per lacerare quel velo di pudore e di decenza che nasconde, sotto il peso del teatro nel teatro, gli impulsi di questi personaggi irrisolti. Ronconi traduce in segno performativo l'indizio celato dietro la parola.

L'agghiacciante simmetria dello spettacolo, con le sue geometriche disposizioni dei gruppi di personaggi in scena, viene evidenziata dal ritmo sostenuto e implacabile dell'azione. Gli attori nei ruoli secondari a volte indulgono nei vezzi recitativi della scuola ronconiana che tuttavia non stonano in questo luogo teatrale antinaturalistico, dove i personaggi, più reali degli Attori, divengono figure da incubo terribilmente corporee, intrappolti nella "stanza della tortura " di cui parla Giovanni Macchia, che qui coincide anche con la mente di Pirandello. Nella scena finale il Capocomico appare sdraiato in avanscena, circondato dal folto gruppo di Attori e Personaggi che attendono immobili di essere congedati da un applauso. Grande prova teatrale, assolutamente da non perdere.

 

Scheda tecnica
In cerca d'autore. Studio sui " Sei personaggi" di Luigi Pirandello.
Scene realizzate dal Laboratorio " Bruno Colombo e Leonrdo Ricchelli" del Piccolo Teatro di Milano.
Con Massimo Odierna / Luca Mascolo, Sara Putignano, Lucrezia Guidone, Fabrizio Falco, Paolo Minnielli, Elisabetta Misasi, Alice Pagotto, Davide Gagliardini, Chiara Mancuso, Rita De Donato, Elias Zoccoli, Remo Stella Andrea Volpetti, Andrea Sorrentino.
Regia di Luca Ronconi. Assistente alla regia: Luca Bargagna.
Progetto 2010-2012 del Centro Teatrale Santacristina diretto da Luca Ronconi e Roberta Carlotto.
Coproduzione Centro Teatrale Santacristina e Piccolo Teatro di Milano -Teatro d'Europa, in collaborazione con Accademia nazionale d'Arte Drammatica " Silvio d'Amico".
In scena al Teatro India di Roma fino al 28 marzo 2013.

 

 

 

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie