Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4393440

Abbiamo 144 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Rafael Spregelburd scrive e Lorenzo Gleijeses interpreta: Spam.

 

Drammaturgo di culto, un po' troppo osannato sia all'estero che in Italia, Rafael Spregelburd firma la regia di SPAM, il nuovo testo composto per Lorenzo Gleijeses dopo due anni di silenzio. Un testo pletorico e tortuoso, stracarico di temi e citazioni, volutamente privo di una trama predefinita e sequenziale, terribilmente ambizioso ma assolutamente inefficace. Con quella che lui stesso definisce "una modesta sinfonia teatrale", il drammaturgo argentino si propone di affrontare il tema della "catastrofe" provocata dal predominio del virtuale sul reale e dallo "spauracchio apocalittico" della crisi economica globale. E' senza dubbio intrigante l'idea di rappresentare lo sforzo di un uomo afflitto da amnesia di ricostruire la sua identità e il suo passato attraverso le email salvate sul pc. Ma la semplicità non è il forte di Spregelburg che, a forza di complicare lo sviluppo della vicenda, naufraga nella dispersione dei significati.

Dopo essere caduto nella trappola di una spam, un professore di linguistica si trova coinvolto nella spirale di un intrigo finanziario internazionale di vaste proporzioni. Il tutto si veicola attraverso un complesso e-traffic che racconta di una ragazzina malese che chiede denaro per liberarsi dai soprusi di uno zio, del transito di somme da capogiro su conti svizzeri, di bambole cinesi contraffatte piazzate sul mercato italiano. Il parallelo un po' forzato con la vicenda maltese di Caravaggio, l'inserimento di riferimenti alla politica nazionale (il protagonista si chiama Mario Monti) e gli inserti quasi documentaristici sulla lingua dell'antica città di Ebla, provocano un cortocircuito dei significati. Tanto che lo Spam del titolo, più che indicare il tema dello spettacolo, ne definisce la qualità.

Apparentemente Spregelburg rinuncia ai puntelli di una solida struttura drammaturgica, costringendo ogni volta il giovane Gleijeses ad estrarre a sorte l'ordine delle 31 scene di cui si compone. In questo modo lo spettacolo dovrebbe presentare un diverso ordine diegetico ad ogni rappresentazione ma, ammesso che la casualità sia reale, il risultato non cambia. Si tratta di un delirio performativo autoreferenziale che non si cura affatto della pazienza del pubblico in sala.

Sul lato sinistro di una scena super tecnologica, con l'enorme consolle del musicista dj Alessandro Olla che accompagna dal vivo le peregrinazioni virtuali del protagonista, campeggia un bussolotto pieno di palline con su scritto il numero delle scene. Ogni numero corrisponde ad un giorno del mese che viene evidenziato sul calendario proiettato sul fondale.

In questo ambiente straniante, oberato da un'accozzaglia di oggetti e delimitato da tende scorrevoli per la proiezione delle immagini, , Gleijses è chiamato ad una impresa attoriale titanica. Quella cioè di portarsi sulle spalle il macigno di un testo corale in forma di monologo della durata di ben due ore e mezza. E' vero che la vicenda ruota tutta intorno ad un unico personaggio, nel duplice ruolo di attante e di narratore omodiegetico, ma è anche vero che il testo chiama in causa così tanti personaggi che qualche altro attore in scena avrebbe forse spezzato la monotonia della performance. Monotonia che il mitragliamento di sollecitazioni visive trash e di quelle sonore da karaoke non contribuisce di certo a ridurre. Nonostante la buona volontà e l'energia, Gleijeses non ce la fa a sostenere la scena. Sbaglia i tempi, non varia i registri, inciampa nella reiterazione e assume espressioni facciali allucinate, più adatte ad un film muto che non ad un dramma postmoderno. Il bombardamento di informazioni, per certi versi simile a quello "ipnotico" subito dal navigatore internet, produce semmai un effetto soporifero, anche perché il povero spettatore è costretto a subire passivamente la ricercadi notizie in rete. E, come se non bastasse, le situazioni sono talmente paradossali e confuse, che non riescono a fungere da specchio e a indurre alla riflessione. La comunicazione teatrale è per sua natura attiva e dialogica e il tentativo di Spregelburd di teatralizzare un'esperienza digitale è assolutamente fallito. La presenza fisica di un attore e di un musicista in scena avrebbe quantomeno richiesto una diversificazione esplicita dei modi di percezione del fatto performativo, quello mediato e quello, per così dire, diretto. Qui lo spettatore viene invece disorientato nei meandri di un labirinto di noia, la suspence del giallo azzerata dalla ripetizione o dalla deriva degli indizi. Insomma, viene trattato come se non ci fosse.

 

Scheda tecnica
SPAM, di Rafael Spregelburg.
Musiche originali dal vivo e video project: Alessandro Olla. Spazio scenico: Roberto Crea. Light designer: Gigi Ascione. Movimenti coreografici: Marco Mazzoni. Aiuto regia: Manolo Muoio. Assistente alla regia: Laura Amalfi. Traduzione italiana: Manuela Cherubini. Collaborazione alla creazione musicale: ZYPCE. Realizzazione scene e oggetti: Michele Gigi. Motion Graphics: Elisa Marras. Video calendario: Alejo Varisto, Alejo Moguillansky. Illustrazioni: Valentina Olla.
Con: Lorenzo Gleijeses.
Regia di Rafael Spregelburd.
Un progetto di Lorenzo Gleijeses e Rafael Spregelburd.

Produzione: Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival, Italia- Teatro Stabile di Calabria, Festival delle Colline Torinesi. Ticonzero.

In collaborazione con Ambasciata Argentina in Italia.

Prima Mondiale: 7 giugno 2013, al Teatro Nuovo di Napoli, nell'ambito di Napoli Teatro Festival.

 

 

 

 

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie