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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Timeless: quando l'arte oltrepassa i confini.

 

 

Che la danza scaturisca da un irresistibile tensione del corpo al movimento nello spazio, che oltre a un'arte sia anche un irrinunciabile modo di essere, è dimostrato dalle storie personali di tanti ballerini tarpati da sopraggiunte menomazioni fisiche. Ci sono artisti che trasformano l'impedimento in materiale di rappresentazione, come nel caso di Claire Cunningham, la coreografa e danzatrice scozzese che ha utilizzato il suo handicap fisico come strumento d'indagine sul linguaggio del corpo nel suo assolo Me. Mobile/ Evolution. Altri che combattono i limiti imposti al corpo con tenacia, come ha fatto Juliu Horvath, il ballerino ungherese che nel 1977 si vide stroncare la carriera dalla rottura del tendine d' Achille. E' a lui che si deve l'invenzione del Gyrotonic Expansion System, una pratica riabilitativa che permette di sviluppare forza, flessibilità e coordinazione. Il sistema deriva da uno studio profondo del lavoro interiore del corpo legato alla pratica yoga e si basa sui principi chiave della danza, del nuoto e delle arti marziali.

Il Gyrotonic è il perno creativo di Timeless, uno spettacolo coreografato da Marika Vannuzzi che ne cura anche la regia. Dopo il suo debutto a Berlino e la serata unica al Teatro Olimpico di Roma, si spera che la performance trovi un ampio circuito sia in Italia che in Europa. E non soltanto per la sua qualità artistica, ma anche perché rientra in un progetto del White Cloud Opera Onlus a sostegno della ricerca scientifica sugli effetti terapeutici del Gyrotonic su pazienti affetti da sclerosi multipla.

Timeless è "assenza di tempo, di gravità e di un contesto definito", spiega Pietro Gagliardi, danzatore riabilitato, trainer e direttore artistico del White Cloud Studio. Lo spettacolo porta in scena ballerini professionisti di alto livello e venticinque persone comuni che praticano o che hanno praticato il Gyrotonic. Queste ultime si confondono tra i danzatori di professione perché il principio di movimento è talmente simile da permettere loro di svolgere la funzione di coro.

La performance è un atto unico suddiviso in undici quadri dove la danza rimane il filo conduttore che unisce tutte le arti visive, dal video alla recitazione. Il secondo, Shape, è firmato dallo stesso Juliu Horvath e vede in scena la bravissima Elisabetta Carnevale, impegnata in una danza sulle punte su musiche di Arvo Part. Elemento scenico cardine è l' Archway, una struttura lignea munita di ruote che permette movimenti circolari. Sembra una macchina della tortura, ma in realtà permette al corpo di sviluppare al massimo le sue potenzialità espressive e motorie.

Sospeso nel non tempo, lo spettacolo non segue un tracciato narrativo, ma evoca stati d'animo, sensazioni, desideri, solitudini e disincanto,anche attraverso le musiche che spaziano dalla Cinematic Orchestra a Phillip Glass, da Victor Nebbiolo Sollima a Brian Eno & Peter Schwalm.

Uno spettacolo da non perdere, anche per la scelta etica di White Cloud Opera Onlus di sostenere l'Associazione di volontariato "Raggio di Sole "che ha già aperto una struttura di assistenza per l'infanzia e una Casa Famiglia per bambini con difficoltà familiari.

 

Scheda tecnica
TIMELES, regia e coreografia di Marika Vannuzzi.
Prima balerina:
Elisabetta Carnevale.

 

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