Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4393210

Abbiamo 1368 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Spettacoli sulle scene e sugli schermi

L' incubo di mezza estate del Teatro della Tosse.


La personalissima rilettura del capolavoro scespiriano di Elisa D'Andrea e di Emanuele Conte, che ne firma anche la regia, riduce drasticamente il testo a scapito della sua polisemia e dell'incanto che la sua infinita varietà produce. Sopravvivono i personaggi principali e le linee guida della trama, che si intrecciano tuttavia in modo disorganico e a tratti confuso. La perfetta struttura a scatole cinesi che incastra tre drammi (quello delle fate, dei giovani amanti e degli attori artigiani) all'interno della cornice romanzesca della Corte di Atene, viene in parte smantellata , a favore di una contrapposizione dicotomica, non sempre ben definita, tra la foresta onirica e la reggia solare dove Ippolita e Teseo si preparano a celebrare le nozze.

In Shakespeare i due luoghi non sono antitetici ma complementari e legati da un rapporto speculare, un sogno notturno dove si proietta il mondo sognato del romance, rappresentato dalla mitica corte di Atene.

La riscrittura drammaturgica lascia evaporare la magia del sogno a favore di una cupa messinscena del rito di passaggio dalla giovinezza, turbata da una sessulità ambigua e indomabile, alla maturità dove le pulsioni si mitigano nel matrimonio.

L'apparato scenico, peraltro suggestivo, intrappola gli amanti dentro i confini di un'arena circense sormontata da una gigantesca ragnatela di corde che si estendono sugli spalti perimetrali, disseminati di stele funerarie dalle forme più disparate. Thanatos regna sovrano in questa Foresta di Arden neogotica e cimiteriale disertata da gnomi, cobolti e folletti, e dove Oberon e la sua dark lady Titania manovrano gli umani servendosi di due officianti che sembrano partoriti dalla fantasia di Tim Burton. Sono Puck e Fiordipisello in attillati costumi di pelle nera con tanto di borchie e catene, gli occhi cerchiati di nero che affondano nei volti cadaverici, i movimenti impediti dai guinzagli ai quali li tengono legati i loro padroni. I giovani ateniesi in abiti bianchi si muovono con lentezza, gli sgurdi opachi di chi è sotto l'effetto di qualche droga. Coerentemente con l'ambientazione metallara, il commento sonoro si sostanzia di rintocchi di campane a morto e di canzoni pop-rock ideate e cantate in inglese da Viviana Strambelli nei panni di Fiordipisello.

Nel tentativo di contestualizzare l'opera nella contemporaneità , la performance estremizza la tendenza ormai consolidata da anni di portare in superfice i lati più oscuri e perversi della sessualità nascosti (neanche tanto) nelle pieghe del testo. Dalla versione di Peter Brook (1970) a quella Alvin Epstein ((1975), con la sola eccezione del memorabile allestimento di Peter Hall che mostrava la natura proteiforme della follia dell'amore.


All 'inizio l'arena è occupata da tre coppie addormentate che si risvegliano lentamente stiracchiandosi sotto la massa indistinta delle stoffe dei costumi. Ippolita e Teseo si indovinano subito dal colore e dalla foggia delle vesti. Coltello alla mano, Teseo agguanta l'amazzone domata e rinvanga il loro passato svelando la cicatrice che deturpa il collo della donna. I giovani ateniesi, ancora incappucciati, si annusano e si esplorano con curiosità infantile e,quando si scoprono il volto, si ritrovano tra le braccia un partner dello stesso sesso. A dispetto delle intenzioni degli autori, non c'è urgenza d'amore nei quattro fuggiaschi e le pulsioni sessuali che dovrebbero alimentarsi nei rifiuti e negli equivoci appaiono piuttosto assopite. Litigi, gelosie, invidie si susseguono piuttosto pigramente, senza credibili sbalzi di umori e, soprattutto, senza la frenetica levità che caratterizza il carosello degli inganni d' amore scespiriano. Le soluzioni registiche sono a volte incomprensibili come lo scambio di abiti di Elena con Demetrio che non corrisponde il suo amore. Quasi sempre infrangono il rapporto di specularità tra le sottotrame. La sensualità brutale dell'accoppiamento di Titania con il povero Bottom, munito di un gigantesco fallo di peluche, non è certo conseguenza del potere di un filtro magico, lo stesso filtro che nella trama dei giovani amanti aveva dimostrato l'arbitrarietà dell'innamoramento. Anche la vicenda dei comici e la recita finale di Piramo e Tisbe al cospetto delle coppie sposate appaiono distaccate dal resto dello spettacolo. Sono recitate in fretta e senza troppa convinzione come se la finzione teatrale non fosse l'unica cosa vera all'interno di quello che dovrebbe essere un play-within-the play-within- the -play-within- the -play.

 fotografie di Donato Aquaro

Scheda tecnica

SOGNO DI UNA NOTTE D'ESTATE, da William Shakespeare. Prduzione: Teatro della Tosse. Testo di Emanuele Conte e Elisa D'Andrea. Scene: Emanuele Conte e Luigi Ferrando. Costumi: Bruno Cesereto. Luci: Tiziano Scali. Canzoni: Viviana Strambelli. 
Con: Enrico Campanati, Linda Caridi, Bruno Cesereto, Santa Cianfriglia, Yuri D'Agostino, Piero Fabbri, Giulia Galiani, Mauro Lamantia, Marco Lubrano. Gianmaria Martini, Dario Sansalone, Viviana Strambelli.  
Regia di Emanuele Conte. 
Prima nazionale, 3 aprile 2013 al Teatro della Tosse di Genova. 
Visto al Teatro Eliseo di Roma il 19 novembre 2013.

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie