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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Testuali parole

Contro Wikipedia?

 

wikipediaA cosa serve la Wikipedia? Davvero sostituisce una buona enciclopedia e ha più voci dell'Enciclopedia Britannica? Uno studente d'arte può fidarsi delle notizie riportate dai wikipedisti? E uno studioso? Si può fare la tesi universitaria con la Wikipedia?

Con un po' di pazienza ho cercato di rispondere a queste domande (non a tutte) per poi scrivere questo articolo, ma ho presto scoperto che è difficile rintracciare metodi nella Wikipedia; non mi riferisco alla sua struttura, che anzi è notevolissima per la strepitosa capacità di collegare TUTTO con TUTTO, ma alla sua organicità: non credo ci sia navigatore della rete che non si sia reso conto dell'inverosimile sbilanciamento tra le voci trattate. Faccio un esempio che mi diverte molto, anche perchè sono comunque un fan di Star Wars: sulla Wikipedia appaiono voci relative a personaggi dei film e della letteratura, e questa di per sè è una novità, ma come si fa a dedicare varie pagine di testo e di riferimenti a "Coruscant", il pianeta-capitale della repubblica e poi dell'impero di Guerre Stellari? Certo si può, ma allora qualcosa non funziona nel resto delle voci, quasi sempre molto meno esaurienti.

La risposta dei wikipedisti è che l'enciclopedia è in eterna elaborazione, che si basa sul volontariato, e che è destinata prima o poi ad aumentare tutte le voci in modo esaustivo. La cosa mi lascia ammirato da una parte, molto perplesso dall'altra. Qualche anno fa ho corretto leggermente il contenuto della voce "Adolf Loos", un architetto sul quale mi ritengo - spero a ragione - un esperto, ma non ho ampliato quella voce, vi ho invece proposto un rimando a un mio articolo sull'architetto austriaco. Mi sono cioè comportato come un utente di DMOZ, l'indice dei siti web; DMOZ http://www.dmoz.org/ è un'impresa collettiva in atto -ma dai risultati assai deludenti-, che tuttavia ha avuto probabilmente l'idea giusta: elencare sistematicamente i siti web affidabili, raggruppandoli per categorie ad albero. L'errore clamoroso di DMOZ è stato di non definire un sistema ma di crearlo in progress: come se in una biblioteca si lavorasse contemporaneamente a elencare i libri e a inventare un criterio per elencarli (una curiosità: a differenza di Wikipedia, DMOZ accetta solo collaborazioni qualificate, e vive in una curiosa gerarchia interna di capetti e manovali). Eppure DMOZ aveva nella sua prospettiva un elemento vincente: non creare voci di lettura, elencare soltanto siti affidabili, cioè siti visitati da un esperto che non esprime giudizi, ma ne verifica soltanto la coerenza dei contenuti.

Cosa accade invece in Wikipedia? E come supporta le ricerche di uno studioso d'arte?

Giorgio Vasari su WikipediaPer rispondere ho deciso di non basarmi sulla mia esperienza già acquisita, perchè potrebbe essere effettivamente falsata dalle mie opinioni; ho invece eseguito un test nell'intento di essere obiettivo, basandomi comunque su elenchi di autori creati in Italia, e quindi a maggioranza italiani. Non ho incluso luoghi, nel senso di paesi e musei e edifici. Ho elencato alcuni tipi di voce da consultare, poi ho effettuato una scelta davvero casuale usando le lettere dell'alfabeto.

Ecco i tipi di voce: tre architetti, tre pittori, tre scultori, due epoche storiche, due stili, tre storici dell'arte. Ed ecco i risultati del sorteggio:

Architetti: Hannes Meyer, Raffaele Stern, Richard Rogers.
Pittori: Piazzetta, Paul Nash, Benozzo Gozzoli.
Scultori: Guido Mazzoni, Felipe Vigarny, Benvenuto Cellini.
Epoche: arte romana, romanticismo.
Stili: art nouveau, gotico fiammeggiante.
Storici: Giorgio Vasari, Erwin Panofsky, Federico Zeri.

Prima sorpresa negativa: la Wikipedia in italiano possiede le voci sugli argomenti indicati tranne Paul Nash e Felipe Vigarny (che è uno scultore spagnolo importante). La Wikipedia in inglese ha invece voci su tutti i termini cercati.

In italiano, Piazzetta, Gozzoli, Mazzoni, l'arte romana, il romanticismo, l'art nouveau, il tardogotico (cui rimanda il fiammeggiante) sono abbastanza esaurienti, con notizie in qualche caso ampie e complete, e molti riferimenti sia cartacei sia in rete. Le stesse voci nella Wikipedia inglese sono più o meno simili a quelle italiane, per gli autori italiani ovviamente più stringate (ma non assenti come nel caso opposto), per gli stili invece decisamente più ampie.

La Wikipedia italiana appare deficitaria in architettura, i tre architetti scelti sono malamente segnalati e trattati; la voce di Hannes Meyer è risibile, quella di Stern molto ridotta, solo su Lord Rogers le notizie sono più approfondite.

In pittura si procede a casaccio, dei tre pittori scelti solo Gozzoli ha una voce degna di tal nome, l'assenza di Nash è clamorosa, più decente la voce per il Piazzetta.

Art Nouveau su WikipediaIn scultura siamo di nuovo deficitari, persino per un maestro come Cellini conviene leggersi la voce inglese. Che poi sia assente Vigarny, di fatto non molto noto in Italia ma un personaggio centrale per gli spagnoli, la dice lunga sul nostro sistematico provincialismo.

Sugli storici d'arte non è facile decidere cosa aspettarsi, ma in fondo il risultato è discreto, perchè perlomeno gli autori citati sono introdotti e presentati nel loro quadro storico e con indicazioni bibliografiche sufficienti.

In definitiva, si nota che la Wikipedia inglese è senza dubbio molto più completa, ma gli sbilanciamenti nelle voci sono forti. La versione inglese, quasi sempre opera di americani, sfrutta bene l'universalismo della lingua e finisce per essere la versione di riferimento per tutti.

Non varrebbe forse la pena di eliminare le versioni in altre lingue? Sarebbe un passo drastico, ma da quanto scritto e anche, in questo caso, dalle esperienze fatte in passato, scaturiscono commenti appunto drastici: la Wikipedia serve a inquadrare autori e luoghi, ma non a cavare materia di studio o analisi. A questo punto il senso stesso della voce enciclopedica on line mi sembra del tutto inutile: perchè perdere tempo a costruire una voce su Cellini e non costruire invece un indice ragionato dei siti su Cellini, quelli dedicati alla biografia, quelli alle opere, quelli al giudizio critico del personaggio, eccetera? La struttura di DMOZ dovrebbe diventare enciclopedica e non fatta ad albero come è adesso, e l'intersezione tra Wikipedia e DMOZ potrebbe davvero creare qualcosa di nuovo e di molto più utile della somma delle due parti.

Infine, se lo scopo di Wikipedia era di sostituire le enciclopedia di carta, il risultato c'è stato, perchè tanto la versione on line, bellissima ma a pagamento, dell'Enciclopedia Britannica, quanto la versione cartacea, ormai svenduta, sono state messe in crisi. Ma la strada da seguire non è questa a mio parere, sempre che - come sembra - il materiale in rete debba per forza essere gratis e la collaborazione all'enciclopedia libera a tutti (ma non agli imbecilli che per divertimento inseriscono notizie tendenziose o false).

Proviamo in conclusione a buttar giù un progetto innovativo, e con un briciolo d'ironia costruttiva:

  • Wikipedia dovrebbe federarsi con la Britannica, o simili, perlomeno nel senso di non ostacolare la tradizione delle enciclopedie cartacee trasformate on line;

  • per essere gratis Wikipedia dovrà accettare pubblicità a pagamento;

  • per essere credibile Wikipedia dovrà accorciare a due righe la voce "Coruscant" e trasformare la voce "Arte romana" in un elenco di link sterminato, ordinato, collaudato e sistematicamente aggiornato.

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