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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
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Testuali parole

Come mi pubblico un libro con il web

 

Sono ormai più di dieci anni che LuluPress, la società canadese che ha di fatto reso popolare la possibilità di stamparsi a proprie spese un libro fatto-da-soli, gestisce un sito di facile approccio e di rapido utilizzo. Lulu.com si rivolge a chi vuole finalmente veder stampato il proprio romanzo nel cassetto, ma anche il blocco di appunti o il diario di una vita, in forma di libro commerciale e non come uno scomodo e inelegante pacco di fogli dattiloscritti.

Il passaggio successivo di Lulu ha rappresentato una svolta ancor più clamorosa: da più o meno cinque anni Lulu ha cominciato a vendere in America i codici ISBN, comportandosi quindi come un editore a tutti gli effetti. La sua strada è stata presto seguita da tutti i grandi stampatori-editori on line.

Di fatto, è chiaro che attribuire il codice ISBN a chiunque lo richieda, equivale finalmente a togliere qualunque valore al codice stesso; di conseguenza, l'evoluzione e il successo di queste iniziative di Lulu hanno avuto moltissimi detrattori, soprattutto tra coloro che ritengono l'editoria un settore per pochi e necessariamente sottoposto al filtro di una redazione.

In realtà, obiezioni del genere sono ridicole, vista la qualità miserabile di moltissimi libri stampati dai tempi di Gutenberg fino a oggi (a occhio, direi anche che siano la maggioranza assoluta); e non si dimentichi la sistematica “corruzione” del settore, nel quale sono stati spesso consegnati privilegi a chi possiede potere, politico o economico. Inoltre, in Italia come nel resto del mondo, esistono già da decenni case editrici che pubblicano a pagamento (per l'autore) libri necessari alla carriera e al curriculum di un docente o di un ricercatore o di uno scienziato, oppure all'autostima di un autore inedito.

Visto con altri occhi il successo di Lulu, o oggi de IlMioLibro, di YouCanPrint e di parecchi altri operatori, è un segnale bellissimo di potenza della tecnologia. L'aspetto tecnico di questa soluzione sta infatti nel print-on-demand, vale a dire nella possibilità che una macchina tipografica possa essere azionata in remoto da un utente in possesso di un documento digitale.

Tramite le consuete regole di registrazione a un sito, l'utente può scegliere un formato di pagina, una copertina prefatta o fatta da lui stesso, una carta di vario peso, una rilegatura secondo tecniche diverse, e poi inviare in tempo reale un file di testo che – dopo adeguati controlli formali dalla parte del sito – verrà stampato come richiesto.

Per chi aveva ed ha ancora esperienza di stampa in tipografia, ad esempio per depliant, cataloghi, inviti, la vera novità sta in un “dettaglio”, che il print-on-demand non richiede obbligatoriamente la stampa di almeno 100 o 200 o 500 copie (con il proporzionale esborso economico), ma funziona anche per una copia o cinque o cinquanta. Per essere chiari, con cento euro si stampano e si ricevono a casa dieci copie di un volume di medio formato, e se se ne ordinano cento esemplari il prezzo decresce notevolmente, fino a 5 euro per copia.

 

Sempre per fare riferimenti concreti, chi ha studiato all'università sa bene che molti corsi utilizzavano i ciclostili o le fotocopiatrici per stampare le dispense, vale a dire gli appunti o le note del docente del corso, necessarie per studiare; erano di solito fascicoli scritti a macchina, in A4, su una sola facciata, scomodi e non certo di aspetto accattivante. Oggi, un docente può farsi stampare un volume normale con i suoi appunti, decidere le copie esatte necessarie, e cederle agli studenti con un risultato finale migliore per tutti gli aspetti: formale, economico, pratico.

Nessun dubbio che anche l'autore del celebre trattato sulla consistenza del cuoio capelluto degli Indiani d'America, o il cantore delle bellezze del villaggio di Gurgulu, trarranno vantaggio dall'esistenza del print-on-demand, ma … perché dovremmo impedirglielo?

Nell'affermarsi oggi di una ulteriore novità culturale legata a Internet, quindi, si può chiaramente leggere un ulteriore aumento della quota di democrazia, che corrisponde a un'ulteriore omologazione della qualità scritta: anche se l'omologazione tende verso il basso, è un bene importante secondo me e secondo tutti gli “integrati”, è un male inesorabile secondo tutti gli “apocalittici”.

Torniamo ora alla questione dell'ISBN. Chi pubblica o cerca di pubblicare libri per motivi di carriera, sa che l'ISBN è necessario per dare al libro una parvenza di credibilità; e qualunque editore registrato pone il codice ISBN sui libri che pubblica. Cosa vuol dire quindi che l'ISBN viene venduto insieme al print-on-demand? Vuol dire che dalla dimensione della tipografia a pagamento si passa a quella dell'editore a pagamento, e se si stampa un libro con un editore se ne ottiene la distribuzione, vale a dire la diffusione e la possibilità che in effetti qualcuno compri il nostro libro. L'ISBN può essere gratuito o tutt'al più costare una trentina d'euro, quindi molto poco comunque. Pertanto, se scrivo una storia illeggibile e sgrammaticata o delle poesie demenziali, posso ugualmente trovarmi l'editore, comprare l'ISBN e far distribuire il mio libro nelle librerie di tutto il paese. Il libro in realtà non si trova fisicamente nelle librerie, ma è ordinabile tramite i cataloghi delle librerie; se invece si parla di ebook nelle librerie on line, che stanno diventando e diventeranno le più frequentate, l'ebook c'è sempre e può essere comprato e scaricato all'istante.

Il mio interesse per le tecnologie e per Internet in particolare risale al 1994, quando mi abbonai ad Agorà Telematica, proprietà del Partito Radicale di Marco Pannella, spendendo 200mila lire annue per avere un collegamento tramite modem 14.4 su terminale (l'accesso ai servizi avveniva tramite comandi codificati, che oggi sembrerebbero complicatissimi; il web era ancora in fase sperimentale ed era difficilissimo mantenere la connessione). La possibilità di scrivere e di essere letto on line mi ha sempre affascinato, anche se ho mantenuto un immenso amore per i libri di carta, tanto che la biblioteca di casa ammonta a oltre 2mila volumi, e cresce. Quando Internet è diventato davvero multimediale, più o meno dal 2000 in avanti, e la visibilità dei documenti elettronici sul web si è arricchita di impaginazioni eleganti, di strutture rapide di consultazione ecc., ho collaborato con molte riviste on line sugli argomenti legati alla mia professione, vale a dire la storia dell'arte e la critica d'arte. 

A tutt'oggi, dirigo e pubblico una rivista d'arte (sulla quale pubblico quest'articolo), e collaboro alle attività di Kainos, rivista, portale, sito web, e – vedi caso – editore di filosofia a partire dal 2013. Come tutti avranno capito, questo articolo nasconde malamente l'intenzione di fare pubblicità al mio primo libro-ebook self-published, “Attraverso le Ombre”. E' un'antologia di vari pezzi scritti nell'ultimo decennio, ad uso mio personale: almeno li ho subito sotto mano e posso farne regalo a qualche amico. Oltre a questo, non sono molto sicuro che un libro del genere si distingua dalla massa di qualità miserabile di cui dicevo poc'anzi. Ma se per caso  volete sperimentare l'acquisto tramite web di un libro di carta stampato per voi o meglio ancora di un ebook per soli 3 euro in formato pdf … basta un clic su una delle icone qui sotto!

         Attraverso le Ombre      Attraverso le Ombre           Attraverso le Ombre                  

 

 

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