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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
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Piero e la Flagellazione

L'enigma inesistente, di Caterina Zaira Laskaris


Descrivere la celebre Flagellazione di Piero e cercare di identificarne i tre personaggi sulla destra, in primo piano, è diventato negli anni un tema obbligato per la storiografia artistica rinascimentale. Nel mio piccolo, ho dedicato al quadro un'intera sezione della rivista Fogli e Parole d'Arte, anche sull'onda di un certo interesse creato dalla pubblicazione di libri impegnativi su quel tema una dozzina di anni fa. In realtà, è dal secondo dopoguerra che molti studiosi si sono accaniti nel cercare una spiegazione, a partire da quella azzardata congettura di Kenneth Clark nel 1951, che vide tra i personaggi misteriosi Tommaso Paleologo. Per molte altre congetture rimando naturalmente agli interventi contenuti nella sezione Piero e la Flagellazione.

Caterina Zaira Laskaris nel 2016 pubblicava un articolo1 sul quadro con una spiegazione talmente semplice da apparire inevitabile e definitiva, se non ci fosse di mezzo una realtà indiscutibile (per ora): di questo quadro alla fine dei conti non sappiamo davvero nulla, non sappiamo dove, quando e perché è stato fatto, non sappiamo dove si trovava, non sappiamo perché se ne trovi traccia varie centinaia di anni dopo la sua probabile esecuzione e non sappiamo perché sia stato privato della cornice. Sappiamo solo che è firmato da Piero di Borgo San Sepolcro.

Laskaris nell'articolo del 2016 individuava in una dozzina di pagine la chiave di decifrazione del quadro, risultando molto convincente ed essenziale. Cinque anni dopo, con L'enigma inesistente, in un'edizione critica presso le Edizioni dell'Orso, Laskaris si serve di oltre duecento pagine di testo per approfondire la soluzione e aggiungervi altre ipotesi.

Questa soluzione è la più convincente, o se vogliamo la meno aleatoria tra quante ne conosco, e risolve (forse) l'enigma di Piero demolendo, senza molta fatica peraltro, le cervellotiche fantasie di tanti studiosi, alcuni dei quali purtroppo ben lontani dall'essere esperti d'arte. Il punto di partenza è da subito pregnante: i tre personaggi fanno parte della scena sacra e l'identificazione del giovane biondo è facile, addirittura intuitiva; è San Giovanni, l'apostolo prediletto, vestito di rosso secondo tradizione e scalzo secondo tradizione. Ne consegue e appare coerente la presenza degli altri due personaggi maschili presenti alla crocifissione, il bizantino barbuto è Nicodemo e l'uomo ricco è Giuseppe d'Arimatea.

Nessun enigma quindi, è una scena sacra. Le tre figure misteriose fanno parte di un'opera religiosa che appartiene alle rappresentazioni della passione di Cristo (e chissà che non facesse parte di una serie).

Nel libro di Laskaris alcuni aspetti sono nuovi e aprono spunti interessanti per la lettura non solo di questo quadro; in particolare è incisiva la trattazione del rapporto tra pittura e teatro, ovvero tra l'impostazione di molte tavole rinascimentali e le sacre rappresentazioni. Qui lo scenario della flagellazione sul fondo e dei tre spettatori in primo piano rimanda bene a quel genere di opere.

Poi, il confronto tra la tavola di Piero e diverse opere fiamminghe getta luce sulla raffinata tecnica del maestro, ma anche su varie scelte formali; Rogier van der Weyden2 per esempio ha rappresentato Giovanni, Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea in modo davvero simile a Piero (se quella è l'identità dei tre personaggi) e sembra curioso che nessuno finora avesse così acutamente proposto l'analogia. Forse, la ricerca di sensi misteriosi e nascosti ha davvero sviato la ricerca di molti studiosi.3

Le immagini spiegano al meglio il confronto tra Piero e van der Weyden. Dopo l'intero della Deposizione ho affiancato i personaggi di Giovanni, Nicodemo e Giuseppe, a sinistra secondo Piero e a destra secondo van der Weyden.

 

 

 

 

Il libro di Laskaris si articola con ordine in quattro parti: Metodo, Soggetto, Forma, Oggetto. Ben vengano libri come questo, in cui la storia dell'arte è trattata in modo scientifico e non secondo curiose intuizioni. Scritto con capacità divulgative ma anche su basi molto tecniche e informate, è un libro importante, anche se non ha ricevuto la dovuta pubblicità mediatica. Posso immaginare che la normalità della proposta di Laskaris non piaccia ai giornalisti e forse neppure a troppi personaggi che davanti all'arte cercano soluzioni chiassose e bizzarre, scoprendo gossip e stravaganze laddove invece c'è la semplicità della narrazione religiosa.4

Detto tutto il bene degli argomenti principali del libro, non posso evitare due annotazioni: 1) l'edizione dell'Enigma Inesistente propone 21 figure a colori in coda al testo, davvero poche e scomode da consultare; 2) dopo una notevole analisi da considerarsi oggettiva e ben fondata, Laskaris scivola nella trappola di provare a indovinare dove fosse, a cosa servisse, e a quale committenza appartenesse la Flagellazione di Piero. Lo scrive lei stessa, ripetutamente, che sono tutte illazioni e congetture basate su quasi nulla, ma allora perché pubblicarle?

 

Scheda tecnica

Caterina Zaira Laskaris, L' enigma inesistente. Lettura iconografica della Flagellazione di Piero della Francesca, Edizioni dell'Orso, 2021, EAN: 9788836131334. € 30

 

Note con rimando automatico al testo

1 C. Z. Laskaris, Oltre la logica dell'enigma, in: I saperi dell'arte XIII, Bulzoni Milano 2016.

2 La Deposizione dalla Croce di Rogier van der Weyden, oggi al Prado, datata a poco prima della metà del XV secolo, quindi probabilmente prima della tavola di Piero, fu fonte di ispirazione e ripetutamente copiata o citata da molti artisti del tempo.

3 La presenza di Giuseppe d'Arimatea nei panni dell'uomo calvo e riccamente vestito, all'estrema destra, era stata avvertita in passato da Running nel 1953 e confermata da Gilbert nel 1971, mentre quella di Nicodemo non c'è nei testi ricordati e citati da David King (cfr. l'articolo su King).

4 Altre annotazioni sono più personali. A mio parere, la più acuta e completa analisi del quadro resta quella di Marilyn Lavin, di cui Laskaris cita solo un articolo e non il testo fondamentale, The Flagellation (che ho tradotto io in italiano con il consenso della Lavin alcuni anni fa; risulta pubblicato on line su FOGLI E PAROLE D'ARTE e poi su academia.edu da parte della stessa Lavin). E infine, che la mia rivista, sulla quale c'è un'intera sezione dedicata unicamente alla Flagellazione (anche l'ipoetsi Laskaris del 2016 è citata), non risulti affatto in molta editoria artistica non è purtroppo una sorpresa, ma dispiace lo stesso. Troppi studiosi ignorano il web come se fosse terreno di dilettanti, quando invece sta accadendo proprio il contrario.

 

 

 

 

 

 

 

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