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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

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Fidia in Campidoglio

 

Fidia, prima esposizione monografica destinata al più grande scultore dell’età classica, apre un ciclo di cinque mostre ospitate a Roma dai Musei Capitolini nelle sale adiacenti di Villa Caffarelli, dedicate a I Grandi Maestri della Grecia Antica, e indirizzate perlopiù al grande pubblico, allo scopo di favorire la conoscenza dei principali protagonisti della scultura greca. Trattasi, quindi, e lo affermiamo distintamente, di una rassegna assolutamente divulgativa, senz’altro gradevole, ma che presenta soltanto 3 o 4 pezzi (per il resto solo copie) realmente eseguiti dallo scultore ateniese. E allora avviciniamoci a Fidia come a un’idea, meravigliosa, ma pur sempre un’idea.

Già nel 1911 Auguste Rodin sosteneva che «Nessuno supererà mai Fidia», e se si dà una scorsa alle opere realizzate dal maestro ateniese, risulta difficile confutare questa lapidaria affermazione.

 

Fig. 1, Testa di Atena Lemnia

 

  

Fig. 2, Statua di Apollo (Kassel)

 

Indiscusso protagonista della splendida “Età di Pericle”(V secolo a.C.), ovvero l’apogeo della città di Atene, immediatamente successivo alle rovinose, ma strabilianti vittorie nelle guerre persiane, e alla dirompente espansione commerciale nel Mediterraneo, Fidia è noto specialmente per la realizzazione di opere maestose come il Partenone e le sue decorazioni scultoree, dei mitici colossi crisoelefantini dell’Atena Parthenos, e dello Zeus di Olimpia (alto circa 14 metri), una delle sette meraviglie del mondo antico.

Tuttavia, la genialità dell’artista non pose in secondo piano le sue grandi capacità organizzative, che gli procurarono la stima smisurata di Pericle, il quale, gli affidò i lavori di ristrutturazione dell’Acropoli e, in particolare, il delicato - e invidiato - ruolo di sovrintendente del cantiere del Partenone. È peraltro innegabile che la sua arte sia penetrata per sempre nell’immaginario collettivo e abbia continuato a fornire ispirazione agli scultori dei secoli successivi, e perfino ai moderni e ai contemporanei.

Si tratta, dunque, di un personaggio importantissimo, una figura mitica, la cui esistenza è circondata da più di qualche mistero, giacché la conoscenza della sua biografia e delle sue opere si basa prevalentemente su repliche e su fonti letterarie, a partire da Gaio Plinio Secondo. E se questo da una parte costituisce un limite, per un altro verso indica la direzione di uno straordinario percorso che, a partire dalla riscoperta avvenuta nel corso del Rinascimento, è giunta fino a noi essenzialmente tramite le preziose copie romane dei capolavori originali, in massima parte andati perduti, e sui riferimenti iconografici alle sue opere desumibili da ceramiche, rilievi, monete e gemme.

Detto ciò, la mostra in esame guida i visitatori in un viaggio inaspettato e sorprendente nella vita, nella carriera e nel clima storico-culturale in cui operò colui che ebbe il merito universalmente riconosciuto di stabilire i canoni dell’arte classica, attraverso una vasta e preziosa selezione di oltre 100 opere - tra reperti archeologici, qualche originale greco, e repliche romane, dipinti, manoscritti, disegni - alcuni esposti per la prima volta - plastici, mappe, riproduzioni e interessanti installazioni multimediali. L’itinerario espositivo è articolato in 6 sezioni: Il ritratto di Fidia; L’età di Fidia; Il Partenone e l’Atena Parthenos; Fidia fuori da Atene; L’eredità di Fidia; Opus Phidiae: Fidia oltre la fine del mondo antico.

 

Fig. 3, Amazzone ferita

 

Fig. 4, Pericle ammira le opere di Fidia

 

Fig. 5, Erma di Anacreonte

 

Fig. 6, Testa di Apollo (Kassel)

 

Fig. 7, Antonio Canova e Giove

 

Fig. 8, Fidia (?)

 

Fig. 9, Le Jupiter Olympien

 

Oltre alle opere provenienti da Roma (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco…), dai Musei Vaticani e da importanti istituzioni italiane, come il Museo Archeologico di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Museo Archeologico di Napoli e l’Archivio Cambellotti, la mostra vanta prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo, tra cui quello dell’Acropoli, l’Archeologico Nazionale e il Museo Epigrafico di Atene; il Museo Archeologico di Olimpia; il Kunsthistorisches Museum di Vienna; il Metropolitan Museum of Art di New York; il Museo del Louvre e il Museo Rodin di Parigi; il Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen; l’Antikensammlung di Berlino...In alcuni casi si tratta di prestiti straordinari, ossia di opere mai uscite prima d’ora dalle loro sedi museali, come i due frammenti originali del fregio del Partenone, concessi eccezionalmente dal Museo dell’Acropoli di Atene. A questi si aggiungono altri due frammenti originali con cavalieri e uomini barbati provenienti invece dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Auguste Rodin apre la rassegna con Pallas au Parthénon (1896), una testa di donna sormontata da un tempietto stilizzato che simula il Partenone, in marmo e gesso, proveniente dall’omonimo museo parigino, mentre la prima sala ospita la magnifica statua in marmo pentelico di Apollo nel tipo Kassel (120-140 d.C.; testa 25-50 d.C.) dalla collezione Albani, conservata nei Musei Capitolini.

Nella stessa sezione anche il Ritratto di Fidia? testa in marmo bianco del I sec. d. C. ritrovata a Frascati e conservata a Copenaghen; e una misteriosa brocchetta di argilla che porta incisa la scritta: “Io appartengo a Fidia”. Un reperto prezioso, scoperto dagli archeologi a Olimpia, nell’officina di Fidia. L’unico oggetto attribuibile a lui. Nella stessa sala, due statuette in bronzo che rappresentano la figura dell’artigiano (I-II sec. a. c.), prestate dal MET di New York.

Poi la testa del Museo Barracco (Ritratto di Pericle, II secolo d.C.), e la replica dello scudo dell’Atena Parthenos, il cosiddetto Scudo Strangford - copia di epoca romana in marmo pentelico dell’originale appartenente alla statua di Atena realizzata in oro e avorio, e collocata nella cella nel Partenone, che proviene dalla collezione del British Museum. Di notevole pregio pure la Testa dell’Atena Lemnia in marmo, riproduzione augustea di un originale fidiaco, del Museo Civico Archeologico di Bologna, che compare nel manifesto della mostra; l’Erma di Anacreonte, in marmo pentelico, di età adrianea, dalla Centrale Montemartini; il Modello del tempio di Zeus a Olimpia realizzato nel 1997 da M. Goudin, in legno di tiglio e noce, prestato dal Louvre di Parigi.

 

 Fig. 10, Atena Lenormant

 

Fig. 11, Pericle

 

Fig. 12, Torso Odescalchi

 

Fig. 13, Busto di Canova

 

Fig. 14, Atena Lemnia (calco)

 

Vanno inoltre menzionati: la Gemma di Aspasios (I secolo a.C.), dalla collezione Rondinini del Museo Nazionale Romano; il gruppo delle Amazzoni, provenienti dalla Villa Adriana di Tivoli, l’Amazzone “vincitrice”, dai Musei Capitolini, attribuita a Policleto; l’installazione digitale interattiva intitolata Fidia e il Partenone; il calco ricostruttivo dell’Atena Lemnia, imponente figura di gesso colorato in bronzo, che enfatizza la messinscena realizzata negli spazi di Villa Caffarelli; ancora una bella scena collettiva raffigurata in un dipinto di grandi dimensioni eseguito da Gaspare Landi, Pericle ammira le opere di Fidia al Partenone (1811-1813), dal Museo di Capodimonte a Napoli; e infine, un omaggio ai grandi scultori “moderni” Canova e Thorvaldsen.

 

 Fig. 15, Torso di Atena

 

Fig. 16, Gemma di Aspasios

 

Fig. 17, Frontone est del Partenone nel 1787

 

 

Didascalie delle immagini 

  1. Testa di Atena Lemnia, dalla collezione Palagi, marmo pentelico, I-II secolo d.C., Bologna, Museo Civico Archeologico
  2. Statua di Apollo nel tipo Kassel (120-140 d.C.; testa 25-50 d.C.), marmo pentelico dalla collezione Albani Roma, Musei Capitolini
  3. Statua di Amazzone ferita nel tipo Sosikles (decenni centrali del II secolo d.C.), da uno scavo sulla via Tuscolana al km 17 circa, scoperta forse nel 1726, marmo bianco a grana fine, decenni centrali del II secolo d.C. Roma, Musei Capitolini
  4. Gaspare Landi, Pericle ammira le opere di Fidia al Partenone, 1811-1813, olio su tela, Napoli, Museo Real Bosco di Capodimonte
  5. Erma di Anacreonte, da Roma, Trastevere, Horti di Cesare, marmo pentelico, età adrianea Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini
  6. Testa di Apollo nel tipo Kassel, scoperta nel 1879 negli scavi per la costruzione del Teatro dell’Opera al Viminale a Roma, marmo insulare 160-190 d.C., Roma, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco
  7. Giovanni Ceccarini, Antonio Canova sedente in atto di abbracciare l’erma fidiaca di Giove (1817-1820) marmo; Palazzo Comunale, Frascati
  8. Ritratto di Fidia (?), I secolo d.C., proveniente da Frascati, Copenaghen, Ny Carlsberg Glyptotek.
  9. Anonimo, Le Jupiter Olympien, in A. C. Quatremère de Quincy, Le Jupiter Olympien, acquaforte e acquerello, 1914, Roma, Istituto Archeologico Germanico
  10. Statuetta di Atena Parthenos cd. Lenormant, I-II secolo d.C., Atene, Museo Archeologico Nazionale
  11. Ritratto di Pericle, II secolo d.C., Roma, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco.
  12. Torso Odescalchi da Santa Marinella con calco della Testa dell’Athena Parthenos, scultura in marmo pentelico, II d.C. Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia
  13. Cincinnato Baruzzi, Busto di Antonio Canova (1826), marmo Roma, Musei Capitolini
  14. Calco ricostruttivo dell’Atena Lemnia, in gesso colorato in bronzo
  15. Torso dell’Atena Parthenos dagli Horti Lamiani, marmo lunense, metà II sec. d.C., Roma, Musei Capitolini
  16. Gemma di Aspasios (seconda metà del I secolo a.C.) dalla collezione Rondinini - Museo Nazionale Romano
  17. James Stuart e Nicholas Revett, Veduta del Partenone da est, in “The Antiquities of Athens”, vol. II, 1787, London. Roma, Istituto Archeologico Germanico.

 

Scheda tecnica

Fidia, dal 24 novembre 2023 al 5 maggio 2024 presso i Musei Capitolini - Villa Caffarelli, via di Villa Caffarelli - 00186 Roma. Aperto tutti i giorni ore 9.30 - 19.30, ultimo ingresso un’ora prima della chiusura, 
Biglietto “solo Mostra”: intero € 13,00 - ridotto € 11,00

Per maggiori informazioni Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00) - www.museicapitolini.org

 

 

 

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