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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Donatello. Il Rinascimento

 

 Fig. 1

Concepita come un unico grande allestimento articolato in due sedi di notevole prestigio della città di Firenze, ovvero Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello, la mostra Donatello. Il Rinascimento, aperta dal 19 marzo al 31 luglio 2022, rappresenta senza ombra di dubbio uno dei più significativi eventi culturali dell’anno sul territorio nazionale, e ha come obiettivo la ricostruzione del percorso di uno straordinario maestro dell’arte italiana, formatosi come apprendista tra il marzo del 1404 e il maggio del 1407 nella bottega di Lorenzo Ghiberti (di cui fu in seguito anche una sorta di assistente, come riporta Horst W. Janson nella sua voce per il Dizionario Biografico degli Italiani, volume 6 – 1964), ed esercitò un’influenza considerevole su artisti successivi come Michelangelo e Raffaello. Nato nel 1386 a Firenze (dove si spegnerà nel 1466 altermine di una lunga e ricchissima carriera), Donatello (al secolo Donato di Niccolò di Betto Bardi)è ritenuto all’unanimità uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, insieme a Filippo Brunelleschi e a Masaccio, nonché uno dei più grandi scultori italiani di tutti i tempi.

La mostra, curata da Francesco Caglioti (già professore ordinario dell’Università Federico II di Napoli e attualmente ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa), comprende centotrenta opere (di cui cinquanta soltanto di Donatello) provenienti da quasi sessanta musei e istituzioni del mondo (tra i musei stranieri figurano, per esempio, il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra, la National Gallery of Art di Washington e il Museum of Fine Arts di Boston). Lo scopo è quello di illustrare, attraverso un percorso cronologico-tematico di grande ampiezza e varietà, le maggiori tappe della biografia artistica di Donatello, conferendo particolare risalto ad aspetti come il suo rapporto con contemporanei e posteri, i centri urbani dove operò (specialmente Firenze, Padova e Siena), e alcune aree tematiche di un certo interesse, come la scultura in terracotta, l’origine della moderna statuaria a tutto tondo e la rappresentazione dello spazio in ambito scultoreo e pittorico. Di grande rilievo è la raffigurazione di spiritelli (putti alati), come quelli danzanti del pergamo del Duomo di Prato, da cui traspare una notevole libertà di movimento, o ancora l’Attis-Amorino databile agli anni 1435-1440(Fig. 1); si tratta di una figura ibrida, con una coda che la avvicina a Pan, ali sulle spalle simili a quelle di Eros e ali ai piedi come Mercurio. Alto un metro e provvisto di un serpente sotto il piede destro che lo collega a Ercole bambino, questo Attis-Amorino fu ideato con ogni probabilità per un circolo di eruditi fiorentini, appassionati di culti esotici ed esperti di sincretismo religioso.

Fig. 2   Fig. 3

Le numerose opere esposte consentono di indagare l’attività di Donatello a partire dalle prime fasi. È quanto accade, per esempio, con il David vittorioso (Fig. 2), una scultura in marmo bianco portata a termine in età giovanile, ossia intorno al 1408-1409, anni in cui Donatello è impegnato in una serie di lavori per il Duomo di Firenze. La storia di tale opera è piuttosto complessa, nella misura in cui, appena realizzata, rimase inutilizzata per vari anni nei magazzini dell’Opera del Duomo a causa di alcuni errori di proporzioni che ne rendevano impossibile la collocazione sul contrafforte, e solo nel 1416 venne esposta come emblema della sede civica nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio, dopo essere stata acquistata dal governo della città. Condotta alle Gallerie degli Uffizi nel 1781, ha raggiunto nel 1874 il Bargello stesso (sua attuale sede), da cui è stata momentaneamente trasferita a Palazzo Strozzi in occasione della mostra. Come rivela il nome dell’opera, l’eroe David, riprodotto a grandezza naturale e alto 191 cm, è raffigurato vittorioso, còlto cioè subito dopo la sconfitta del suo avversario, il gigante Golia, la cui testa si trova ai suoi piedi, con la pietra che l’ha ucciso, scagliata dalla fionda, ancora bloccata in mezzo alla fronte.

Al Museo Nazionale del Bargello è visibile la celeberrima realizzazione in bronzo dello stesso soggetto, denominata sempre David vittorioso e datata al 1440 ca. (Fig. 3). Leggermente più piccolo dell’altro, questo David di 158 cm, dotato della testa di Golia ai piedi, è armato di spada e ha la testa coperta da un insolito copricapo a punta ornato da una ghirlanda di alloro. Oltre ai capelli ondulati, lunghi e sciolti sulle spalle, l’elemento della statua in questione (considerata uno dei simboli del Quattrocento fiorentino) che colpisce maggiormente l’osservatore è il senso di grande leggerezza e armonia che traspare dal corpo nudo e snello di questo fanciullo dall’espressione timida e fiera nello stesso tempo. La posa del giovane eroe biblico non può non ricordare quella del Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno (1421-1457), un affresco staccato gentilmente concesso dalle Gallerie degli Uffizi (Fig. 4). Protagonista del canto X dell’Inferno dantesco insieme a Cavalcante de’ Cavalcanti (con cui forma una delle coppie di dannati più note del poema accanto ai due cognati-amanti Paolo e Francesca del canto V dell’Inferno, ai due eroi greci Ulisse e Diomede del canto XXVI e al conte pisano Ugolino della Gherardesca con l’arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini del canto XXXIII), Farinata è ritratto in una posa solenne, che mira a esprimere pienamente il suo importante ruolo politico; capo della fazione ghibellina di Firenze, fu cacciato dalla città dai guelfi nel 1258, ma due anni dopo contribuì sensibilmente alla loro sconfitta nella famosa battaglia di Montaperti del 4 settembre 1260, e poté così rientrare a Firenze.

Fig. 4

Nato in Toscana, ma attivo negli anni 1442-1443 anche a Venezia, dove portò a termine alcuni dipinti a tema religioso, l’artefice Andrea del Castagno è reputato una figura di primo piano della pittura fiorentina della metà del Quattrocento insieme ad artisti come Beato Angelico, Filippo Lippi e Paolo Uccello, da cui forse fu influenzato. I suoi maggiori punti di riferimento, però, furono senz’altro Masaccio e appunto Donatello, da cui riprende molti elementi, fra cui l’impostazione prospettica, l’uso del chiaroscuro plastico e, soprattutto, la resa fortemente realistica delle fisionomie e dei gesti. Si tratta di un’ulteriore conferma dell’importanza di Donatello come maestro e artista eccezionale, le cui frequenti sperimentazioni (sapientemente restituite da questa mostra) a livello di materiali, tecniche adottate e generi ne fanno uno degli iniziatori della grande stagione del Rinascimento.

Non è infine da trascurare il fatto che, in concomitanza con l’esposizione Donatello. Il Rinascimento, Palazzo Strozzi abbia messo in atto il progetto Donatello in Toscana, un viaggio sul territorio della regione in grado di consentire ai visitatori un’ulteriore scoperta dell’universo donatelliano, ossia di oltre cinquanta opere dell’artista fiorentino fruibili attraverso un percorso a tappe che si snoda nelle principali città toscane (in aggiunta a Firenze troviamo Arezzo, Pisa, Prato e Siena).

 

 

Didascalie delle immagini

Fig. 1: Donatello, Attis-Amorino, 1435-1440, Museo Nazionale del Bargello, Firenze.

Fig. 2: Donatello, David vittorioso (marmo), 1408-1409; 1416, Museo Nazionale del Bargello, Firenze.

Fig. 3: Donatello, David vittorioso (bronzo), 1435-1440, Museo Nazionale del Bargello, Firenze.

Fig. 4: Andrea del Castagno, Farinata degli Uberti, 1448-1449, Gallerie degli Uffizi, Firenze.

 

 

Scheda tecnica

Mostra Donatello. Il Rinascimento, Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello, Firenze. Allestita dal 19 marzo al 31 luglio 2022.
Palazzo Strozzi: tutti i giorni compresi i festivi, 10.00-20.00, il giovedì fino alle 23.00; aperta anche nei giorni festivi; accesso consentito fino a un’ora prima della chiusura. Biglietto intero: 15 €; biglietto ridotto: 12 € (maggiori di 65 anni, minori di 30 anni).
Museo Nazionale del Bargello: tutti i giorni compresi i festivi, 8.45-19.00, il martedì 10.00-18.00; accesso consentito fino a 50 minuti prima della chiusura. Biglietto intero: 12 €; biglietto ridotto: 2 €(giovani tra i 18 e 25 anni). 

 

 

 

 

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