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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Testuali parole

La guerra secondo Francisco Goya

 

Le immagini della guerra esistono da sempre: il conquistatore che sconfigge il re avversario, il soldato che si uccide per non cadere in mano al nemico, l'imperatore che guida la lunga campagna di conquista, la lotta tra gli eserciti di due pretendenti al trono, l'assalto al potere del popolo miserabile, i soldati nelle trincee, il deserto della terra bombardata. L'artista, che sia pittore o scultore, racconta le violenze della guerra a mente fredda, perché prevede e calcola lo sdegno di chi osserva, ma ha in cuore la rabbia e il dolore per gli orrori che le sue stesse mani sanno creare.

Tra i tanti, nessuno a mio giudizio ha saputo scendere nell'abisso del male come Francisco Goya, forse il più grande tra tutti i pittori: superiore alla grazia di Raffaello e al dramma di Caravaggio, più coraggioso delle rivoluzioni di Monet e di Constable, nitido come Vermeer e Picasso, emozionante e perverso quanto Francis Bacon. Soltanto lui, Goya, il pittore di corte luminoso e aristocratico, l'ambizioso uomo di mondo, conobbe ogni possibile immagine del reale nella varietà di una vita intensa, frenetica, segnata dall'esuberanza e dalla malattia, dal successo e dall'esilio. E nella sua straordinaria produzione di pittore riuscì ad inserire, quasi clandestina e di fatto postuma, l'attività intensa di disegnatore e incisore, le acqueforti senza colore che oggi, a ragione, possiamo valutare come il suo scavo più profondo e terribile nella coscienza umana: i Capriccipubblicati nel 1799 e soprattutto i Disastri della Guerra, realizzati forse tra il 1808 e il 1814, ma pubblicati postumi nel 1863.

Non sono le sole opere di Goya rivolte a descrivere la morte della ragione; tra i suoi capolavori si contano quadri orribili ed atroci, comprese le misteriose Pitture nere con cui coprì le pareti della sua stessa casa. Goya vuole "presentare una realtà che fa male e vogliamo che passi, un'immagine che ci copriamo gli occhi per non vedere", come scrisse Giulio Carlo Argan. 

La sequenza di oltre 80 stampe dei Disastri della guerra è opera di ardua catalogazione; eseguita durante e dopo la guerra franco-spagnola di inizio Ottocento che vide la conquista della Spagna da parte di Napoleone e poi il ritorno dei Borbone, è un ciclo, una affollata serie di immagini che illustrano, o meglio oscurano, la violenza dell'uomo.

(Vedi il testo completo e tutte le immagini sulla rivista "Azioni Parallele") 

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