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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

A scuola dagli homeless, "I giorni del buio" diretto da Gabriele Lavia

Gabriele Lavia sul palco con gli allievi


Si ispira al gran teatro della vita dei senza tetto il saggio dei diplomandi dell'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico. Diretto da Gabriele Lavia, lo spettacolo è di forte impatto visivo e non scivola mai nella retorica.

Il palcoscenico vuoto del Teatro Argentina è delimitato sullo sfondo da una fila di riflettori che, ad intervalli regolari, sparano una luce abbagliante sugli spettatori, mentre un fragore assordante di metropolitana scandisce il ritmo della senquenza delle brevissime azioni sceniche che si alternano a movimenti corali. I diciannove allievi formano un ammasso di corpi seminudi abbarbicati sopra una specie di Torre di Babele metallica, ottenuta dall'assemblaggio di carrelli della spesa arruginiti. L'immagine nel suo insieme evoca atmosfere da lager e, quando scendono a terra, i corpi assumono posture che fanno pensare a La Cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio. Infinite le citazioni che si innestano nel tessuto visivo dello spettacolo, da Rem e Cap a Latella e, forse,anche a Orgy of Tolerance di Jan Fabre, nelle scene in cui i corpi bianchi vengono trascinati dentro i carrelli del supemercato. Il tutto si amalgama in una sintesi visiva comunque originale.

La performance è un'agile carrellata sulle vite e le storie degli abitatori del buio, una schiera di emarginati che non trova rifugio nella luce e nel calore di una casa, quella "perduta gente" divenuta ormai invisibile allo sguardo distratto di una città sempre più indifferente.

A turno, ciascun attore si distacca dal gruppo e inizia il suo assolo annunciando in modo impersonale la data dell'incontro con la persona che si accinge ad incarnare, declinandone il nome, l'età e la provenienza. Il passaggio dalla terza alla prima persona, dall'incipit straniante al tentativo di entrare nel personaggio, non è sempre fluido. Dipende naturalmente dalla sensibilità attoriale dei singoli. L'insieme tuttavia funziona grazie al fluido inserimento dei brevi monologhi in un più ampio contesto visivo di potente e suggestiva bellezza. Il magico contrappunto dei movimenti coreografici curati da Enzo Cosimi e gli effetti chiaroscurali delle luci,conferiscono alla dura realtà una valenza poetica che riscatta la dignità dei reietti.

C'è Johanna, la polacca di quarantanove anni che si sente più vecchia della pioggia, e che a poco a poco si trasforma in una Winnie beckettiana che affonda lentamente nel mucchio di corpi avvolto da una sottile stoffa bianca. C'è la signora Pina di sessanta anni che deve " fumà, sinnò respira male" e Ira che passa le giornate a disegnare sul marciapiede del Teatro Argentina con i suoi gessetti colorati; la tipa di Via Catania che ama gli uccellini ma detesta essere ripresa in video e la signora Maria della Stazione Tiburtina che cerca invano la sua cagnetta. C'è dolore, rabbia, ribellione ma, per fortuna c'è anche tanta ironia, con parentesi addirittura comiche.

Assolutamente privo di intenti e di esiti documentaristici, lo spettaccolo dà corpo alla piccola grandezza di una umanità randagia che si nutre di ricordi, passioni e di piccole manie ma che, nonostante tutto, riesce a sopravvivere. L'immagine finale in cui ciascuno sventola un ramo d'albero in direzione della struttura metallica che scompare verso l'alto, apre un varco di luce.

 

Scheda tecnica
I GIORNI DEL BUIO,
drammaturgia di Gabriele Lavia. Coreografia: Enzo Cosimi. Costumi: Gianluca Sbicca. Scene:Paola Castrignanò.

Con: Rosy Bonfiglio, Valentina Carli, Barbara Chichiarelli, Giulio Maria Corso, Flaminia Cuzzoli, Valeria D'Amore, Alessandra De Luca, Arianna Di Stefano, Desiree Domenici, Carmine Fabbricatore, Giulia Gallone, Samuel Kay, Matteo Mauriello, Marco Mazzanti, Ottavia Orticello, Alessandra Pacifico Griffini, Gianluca Pantosti, Eugenio Papalia, Matteo Ramundo.

Regia di Gabriele Lavia.

Una coproduzione Teatro di Roma, Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico- Fondazione Teatro della Pergola.

Visto al Teatro Argetina di Roma nel giugno 2013.

 

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