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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Mucha ed il Simbolismo

Fig. 1Palazzo Reale a Milano lascia, per un attimo il neoclassico ed il futurismo, per dedicarsi al simbolismo in tutte le sue sfaccettature.

Due le mostre distinte ma proposte contemporaneamente: una dedicata all’artista ceco Alfons Mucha, l’altra – più ampia – atta ad ospitare diversi artisti dell’epoca, partendo dalla Belle Epoque per approdare alla Grande Guerra.

Partendo dalla mostra dedicata a Mucha ed alle oltre 200 opere in mostra, sorprende - fin da subito - il gusto dell’allestimento che non vuole essere un mero contorno ma riprendere i gusti ed i costumi di un’intera epoca. Le opere di Mucha, quindi, sono attorniate di oggetti art nouveau, a sottolineare l’importanza che Palazzo Reale vuole dare, con questa serie di esposizioni, al periodo a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900.

La mostra è costituita da un nucleo di 120 opere tra affiches e pannelli decorativi, quasi tutti provenienti dalla Fuxa Foundation. Le donne di Mucha sono da sempre molto conosciute e facilmente distinguibili, muse ispiratrici di poster per spettacoli e pubblicità.

Il percorso è suddiviso per temi stilistici in modo da coinvolgere il visitatore anche – e soprattutto – dal punto di vista emotivo. Si inizia con Sarah Bernhardt ed i manifesti dedicati a molte delle sue opere teatrali, per poi procedere alle immagini raffiguranti la vita quotidiana e vari prodotti da pubblicizzare.Fig. 2

La terza sezione è dedicata alla donna in toto partendo dalla figura angelica, per arrivare alle femme fatale; il tutto senza dimenticare il dialogo con gli oggetti circostanti per dare un’immagine a tutto tondo della Belle Epoque ed i campi artistici toccati.

Proseguendo, è la volta di ammirare le opere interamente ispirate al giapponismo sia di Mucha che degli artisti suoi contemporanei, direttamente collegate alla stanza dedicata alla presenza di figure animalesche all’interno delle opere art nouveau. Se il riferimento alla fauna è molto forte, ancora più importanti sono i rimandi alla flora, nella rappresentazione di fuori e piante – infatti – il simbolismo trova la sua massima espressione nella sperimentazione di forme e di colori.

Come Moureau ebbe modo di osservare, infatti: “l’artista simbolico deve utilizzare un occhio interiore per descrivere al meglio ciò che sente e vuole rappresentare sulla tela”.

Partendo da questo presupposto, è possibile visitare la mostra adiacente dedicata ai massimi esponenti del Simbolismo europeo. Suggestiva l’ambientazione in penombra, quasi a voler sottolineare il distacco di questi artisti dalla rappresentazione oggettiva della realtà, a favore di opere più intimiste. Avvalendosi di una superficie di 2000 mq e di 24 stanze, la mostra è una delle più comprensive a livello europeo degli ultimi anni e mette a confronto, in modo nuovo e singolare, simbolisti europei ed italiani.

Il risultato è mozzafiato e parte da ‘I Fiori del Male’ di Baudelaire (da sempre considerati come gli apripista del movimento stesso) per la loro forte resistenza al moderno ed al mondo circostante dell’epoca.

Il rifiuto del verismo e dell’accademismo è forte in tutti gli artisti esposti in mostra da Khnopff a Klinger che trovarono nella pittura quel ‘paradiso perduto’ pre-rinascimentale che fu fulcro del movimento stesso. Il connubio arte pittorica e letteratura è fortissimo ed inscindibile e culmina con la pubblicazione del volume dedicato all’interpretazione dei sogni di Freud, nel 1900.

Fig. 3

Fig. 4

La mostra porta in Italia oltre 100 opere, molte delle quali mai esposte prima nel nostro Paese ed una sala risulta particolarmente interessante poiché riprende la Biennale del 1907 che vide Giulio Aristide Santorio come esponente principale. La sala dedicata ai suoi lavori è una vera e propria installazione a sé ad opera di Alberto Tadiello, a chiudere in bellezza.

  

Didascalie delle immagini

Fig. 1, Alfons Mucha, Lorenzaccio, Litografia 1896.

Fig. 2, Alfons Mucha, Hamlet, Litografia 1899.

Fig. 3, Max Klinger, Il guanto, Acquaforte 1881.

Fig. 4, Fernand Khnopff, La Carezza, Olio su Tela 1896

  

Scheda tecnica

Alfons Mucha e le Atmosfere Art Nouveau, fino al 20 marzo 2016. Palazzo Reale, Milano. Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra, fino al 5 giugno. Palazzo Reale, Milano.

Orari: Lunedì 14.30 – 19.30, Martedì – Mercoledì – Venerdì – Domenica 9.30 – 19.30, Giovedì – Sabato 9.30 – 22.30. Biglietti: Intero 12 Euro, Ridotto 10 Euro .

Infoline: 02/54914

 

 

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